I Guardiani: sold out per lo spettacolo all’Orto botanico di Napoli (VIDEO)

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In una oasi di natura e bellezza, un caldissimo e usuale giovedì di luglio si è arreso per due ore alla rassegna Brividi d’estate con lo spettacolo I Guardiani, tratto dal libro di Maurizio de Giovanni uscito il 13 aprile 2017 (Rizzoli).

Non è la prima volta che un romanzo dell’autore vede una seconda vita sul palcoscenico, ma è stato uno spettacolo diverso in questo caso, perché molto diversa è la storia. Dimenticate il commissario Ricciardi o l’ispettore Lojacono e altro ancora, perché I Guardiani sono fantascienza e storia, amore e identità. Sono un viaggio nei luoghi del Qui, del Sotto e del Sopra. Quello che qualcuno ha definito un primo caso di Realismo magico napoletano, grazie alla sensibile bravura dall’attrice e regista Ramona Tripodi, ha donato al pubblico le emozioni di un viaggio nei luoghi che pensiamo di conoscere, ma che in realtà nascondono tante storie, intrecci, misteri. Nel cuore della Corte dell’Orto botanico e circondato dall’abbraccio del pubblico, Maurizio de Giovanni non ha rinunciato a partecipare con un contributo fatto di letture estrapolate dal romanzo, attraverso una presenza costante ma non invadente. Una bellezza fatta di teatro e letteratura, creata grazie alla Produzione Inbilicoteatro e Film, dove gli attori Raffaele Ausiello, Marianita Carfora, Adriana D’Agostino, Bruno Minotti, Marco Palumbo, Peppe Romano, Ramona Tripodi e Letizia Vicidomini hanno regalato con fedeltà e rispetto una rappresentazione fatta di suggestioni continue.

I Guardiani: sinossi del romanzo

Napoli non è una città come le altre. Napoli non è neppure una città sola. Perché sotto quella che conosciamo ce n’è una sotterranea, nascosta agli occhi del mondo, con il buio al posto della luce.

Marco Di Giacomo l’aveva intuito, un tempo, quando era un brillante antropologo e aveva un talento unico nell’individuare collegamenti invisibili tra le cose. Poi qualcosa non ha funzionato e ora, ad appena quarant’anni, non è altro che un professore universitario collerico e introverso, con un solo amico, il suo impacciato ma utilissimo assistente Brazo Moscati. Considerati folli per le loro accanite ricerche sui culti antichi, i due sono costante oggetto dell’ironia di colleghi e studenti, perciò nessuno si meraviglia quando il direttore del loro dipartimento li spedisce a fare da balie a una giornalista tedesca venuta in Italia per scrivere un pezzo sensazionalistico sui luoghi simbolo dell’esoterismo.

Per liberarsi della seccatura, Marco chiede aiuto a sua nipote Lisi, ricercatrice anche più geniale dello zio ma con una preoccupante passione per le teorie complottiste. I quattro s’imbatteranno in una lunga catena di reati e strani eventi, scoprendosi parte di un disegno che potrebbe coinvolgere l’intera umanità.

Soltanto Maurizio de Giovanni poteva scrivere questo romanzo, che nasce dalla conoscenza profonda di una città e della sua gente ma si spinge molto più lontano, mettendo in discussione tutte le categorie, comprese quelle letterarie, per inseguire una verità che forse avevamo davanti da sempre e non abbiamo mai voluto vedere. E questo è l’inizio. Solo l’inizio.