Si fermano le ostilità nel corso della guerra Ucraina-Russia per l’uscita dei civili da Mariupol e Volnovakha.
Guerra Ucraina, “la Russia dichiara un corridoio umanitario e un cessate il fuoco dalle 10 ora di Mosca (le 8 in Italia) per l’uscita dei civili da Mariupol e Volnovakha. Corridoi umanitari e vie di uscita sono stati concordati con la parte ucraina”. Lo rende noto il ministero della Difesa russo.
“A Mariupol e Volnovakha i corridoi umanitari sono pronti per l’apertura, sono state formate colonne di persone che devono essere evacuate. Le parti hanno temporaneamente cessato il fuoco nell’area dei corridoi”, conferma in in tweet il consigliere della presidenza ucraina Mikhail Podolyak.
L’evacuazione della popolazione dalla città di Mariupol inizierà alle 10 ora italiana e si concluderà alle 15. Lo riferiscono le autorità locali. Al momento non è ancora chiaro come procederà invece l’evacuazione dalla seconda città, Volnovakha.
Intanto i russi si stanno avvicinando alla seconda centrale nucleare alla seconda più grande centrale del Paese, sono a “una ventina di miglia (32 km)”. A denunciarlo nella notte l’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, senza indicare il nome dell’impianto.
Secondo Energoatom, organismo ucraino di supervisione delle centrali nucleari, il secondo più grande impianto del Paese è quello di Yuzhnoukrainsk, nella regione di Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina.
L’offensiva di Mosca è continuata nel decimo giorno di conflitto con il supporto aereo e l’uso di armi di alta precisione. Secondo le forze armate ucraine la Russia sta lavorando per circondare Kiev e Kharkiv. La difesa nella capitale continua a respingere “l’offensiva nemica” e a infliggere sconfitte alle truppe attaccanti, secondo il rapporto.
Il sindaco di Mariupol Vadim Boychenko denuncia “attacchi spietati” contro la sua città, sotto assedio da giorni da parte delle forze, parlando di “un altro giorno difficile”. Boychenko ha chiesto l’apertura di corridoi umanitari per permettere l’arrivo di generi alimentari e cibo.
L’intelligence britannica, secondo quanto reso noto dal ministero della Difesa di Londra, ritiene che nelle ultime 24 i raid aerei e le operazioni militari russi si siano ridotti di intensità. Restano nelle mani delle forze russe le città di Kharkiv, Chernihiv e Mariupol, che, insieme a Sumy, “sono tutte circondate dalle forze russe”. E ancora, secondo il ministero della Difesa di Londra, le forze di Mosca “stanno probabilmente avanzando verso la città portuale meridionale di Mykolaiv: c’è la possibilità che queste forze cerchino di aggirare la città per dare priorità all’avanzata verso Odessa”.
Sono oltre 10mila i soldati russi che sono morti dall’inizio dell’offensiva in Ucraina, hanno riferito le forze armate ucraine in un nuovo aggiornamento sulle perdite “nemiche”, precisando che sono stati distrutti, tra gli altri, 39 aerei, 40 elicotteri, 269 carri armati, 945 veicoli corazzati e 105 pezzi di artiglieria.
“66224: questo è il numero degli uomini a questo momento tornati dall’estero per difendere il loro Paese dall’orda. Sono altre 12 brigate da combattimento motivate. Ucraini, siamo invincibili”, scrive su Twitter il ministro della Difesa di Kiev, Oleksii Reznikov.
Un terzo round di colloqui tra Ucraina e Russia è previsto in Bielorussia questo fine settimana. Il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha detto che mentre gli ultimi colloqui erano stati sorprendentemente costruttivi, l’Ucraina non avrebbe soddisfatto le dure richieste della Russia. E che il presidente Volodymyr Zelensky “non farà alcuna concessione che in un modo o nell’altro degradi la nostra lotta che si sta conducendo oggi in Ucraina per la sua integrità territoriale e la sua libertà”.
A rendere nota la notizia di un nuovo round di colloqui tra Kiev e Mosca è stato ieri il presidente russo Putin durante una telefonata con il cancelliere tedesco Scholz in cui ha manifestato la sua disponibilità al dialogo “a condizione che tutte le richieste russe siano soddisfatte”. Putin ha quindi elencato durante la telefonata le sue condizioni, dalla “smilitarizzazione” e “denazificazione” dell’Ucraina, allo status neutrale e non nucleare del paese. Mosca chiede anche che la Crimea, annessa all’Ucraina nel 2014, sia riconosciuta come territorio russo e che sia esercitata la sovranità entro i confini amministrativi delle regioni separatiste di Luhansk e Donetsk.