Guerriglia Napoli, De Raho: “Indizi di partecipazione camorrista”

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Federico Cafiero De Raho, procuratore nazionale antimafia, non esclude che ci sia un regia occulta da parte della criminalità organizzata dietro gli scontri avvenuti nel capoluogo campano

C’è stata una violenza inaudita che non è certamente propria dei soggetti che operano nel commercio, nelle iniziative economiche e nemmeno nei lavoratori“. Federico Cafiero De Raho, procuratore nazionale antimafia, ai microfoni di ‘Moka’ Radio 1 Rai, parla delle proteste di Napoli in risposta alle misure di contenimento della pandemia e non esclude che ci sia un regia occulta da parte della criminalità organizzata. “Ci sono stati una serie di indizi dimostrativi di una partecipazione criminale camorrista – spiega De Raho – ma anche probabilmente di quelle formazioni estremiste che in questo momento tendono all’eversione, al sovvertimento dei valori dello Stato. Quindi c’è una convergenza di interessi a intervenire sui cortei e spostare l’attenzione da quella che è una protesta a un attacco allo Stato“.

Da cittadino mi sento di dire che in momenti in cui il contagio è diffuso le misure occorrono, soprattutto perché il cittadino non osserva le cautele che sono state consigliate. Se non ci fossero stati gli assembramenti nei bar, nei ristoranti, il contagio non sarebbe stato così diffuso” dice il procuratore nazionale antimafia commentando le misure di contenimento dell’epidemia previste nell’ultimo Dpcm del governo.

E sugli aiuti previsti per le imprese osserva: “Come Stato direi che sono fondamentali finanziamenti, aperture di credito, intervento economico. Credo che quei contributi che già dovrebbero arrivare sui conti correnti potrebbero già essere una piccola iniezione. Ma è necessario che lo Stato intervenga con urgenza e al più presto. E’ fondamentale perché la povertà, soprattutto nelle fasce più disagiate, è enorme. Bisogna quindi pensare a una solidarietà sociale immediata – conclude De Raho – ugualmente utile per le fasce disagiate e per le imprese”.