di redazione
Da Sal da Vinci a Licia Colò, da Gennaro Capodanno a Gino Sorbillo. Sono in molti a mobilitarsi in questi giorni per tentare di salvare l’antica libreria Guida a Port’Alba dalla definitiva chiusura annunciata nei giorni scorsi.
“La situazione è critica” ha affermato Mario Guida. L’unica soluzione per salvare la libreria dal fallimento sarebbe quella di trasferirla altrove. Una soluzione che però non interessa a chi ha fatto dell’ubicazione nel cuore del centro storico un tratto distintivo della propria identità e della propria storia. Sita a Port’Alba da quasi un secolo, la libreria Guida è diventata un simbolo, l’ultimo baluardo, il presidio di una cultura che sta lentamente morendo. Il trasferimento, come ipotizzato anche dal sindaco Luigi De Magistris, non è la scelta adeguata.
Si attende intanto la delibera salva botteghe, che, come ha affermato sempre il sindaco, dovrebbe soccorrere tutti gli antichi esercizi commerciali che rappresentano la storia della città e che oggi rischiano di fallire a causa della crisi. Proprio come è successo alla libreria Guida, che da marzo 2013 non paga più i propri dipendenti.
La chiusura, annunciata per dicembre, potrebbe addirittura essere anticipata. E già da novembre si rischia di vedere abbassate le saracinesche e spenta la luce della celebre saletta rossa, fucina di incontri e dibattiti culturali che dalla seconda metà del ‘900 fino ai giorni nostri ha ospitato intellettuali del calibro di Eco, Pasolini, Moravia.
22 ottobre 2013