Allo Spazio Guida la prima di “Sogni di un aprile” di Bruno Marchionibus

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Bruno Marchionibus ha presentato il suo primo romanzo “Sogni di un aprile”, edito da Guida Editori, allo Spazio Guida

A via Bisignano, nella storica Saletta Rossa, oggi Spazio Guida, ha avuto luogo mercoledì 25 gennaio, la prima del romanzo “Sogni di un aprile” del giornalista Bruno Marchionibus.

L’evento è stato introdotto dal padrone di casa, Diego Guida, e hanno dialogato con l’autore, in un sala gremita di gente, la consigliera comunale ed ex assessore del Comune di Napoli Alessandra Clemente, il giornalista e scrittore Paolo Trapani e il giornalista di Radio Marte Peppe Varriale, la cui penna ha anche scritto la prefazione del volume.

“Sogni di un aprile” è il primo romanzo di Bruno Marchionibus e al suo interno, come è emerso nel corso della presentazione, si parla di amore. L’amore con tante sfaccettature, l’amore per una persona, per la famiglia, per la città, per il calcio e soprattutto l’amore per ciò che dà nome al romanzo: i sogni.

La capacità e la libertà che i personaggi si concedono di sognare fa sì che per realizzare i propri desideri si dia il tutto per tutto e che qualche volta quei sogni, che sembrano così irraggiungibili, con una piccola spinta del destino e soprattutto con la forza di volontà, si realizzino.

Il calcio e in particolare la squadra del Napoli incorniciano le vicende del romanzo. Le partite dello scudetto mancato dell’anno calcistico 2017/18 vengono descritte vividamente da Marchionibus, permettendo al lettore di rivedere quei match attraverso le sue parole. Infatti, emerge la capacità dell’autore nell’intrecciare fluidamente la propria passione sportiva – egli ha collaborato con diverse riviste del settore – con la narrazione.

Un altro amore che affiora dal romanzo è quello per la città di Napoli, che viene introdotta ben prima di leggere anche solo una riga tramite la foto in copertina, che raffigura il panorama del golfo visto da San Martino. Le vicende del romanzo si svolgono per lo più nel cuore della città, nel centro storico, e le emozioni permeano in maniera indelebile il luogo dove sono state provate: la serenità familiare sul lungomare, il batticuore al Castel Dell’Ovo, la meraviglia alla Cappella Sansevero. Sembra quasi che la città stessa prenda per mano i protagonisti e li accompagni nella loro storia, persino tramite il commento di uno sconosciuto sui mezzi di trasporto, che chi non conosce Napoli potrebbe trovare quasi invadente e che invece porta conforto ai personaggi.

L’amore descritto nel romanzo, qualsiasi sia l’oggetto del desiderio, è sempre puro, un sentimento onesto che è così potente da non poter essere trattenuto.