Hamsik, l’aria di casa fa bene al capitano del Napoli, che finalmente segna e avvia la vittoria degli azzurri a Bratislava. E’ da tempo sotto osservazione e le critiche non sono mancate: “non è adatto al modulo di Benitez” oppure: “non è un leader“, o anche: “sta per andare via da Napoli” e i giornali inglesi già lo davano a Liperpool sin da gennaio 2015. Certo, non era un buon momento: pochi goal, molte sostituzioni, nessun guizzo. La stagione 2013-2014 assolutamente anonima, dopo un inizio che pure sembrava presagire grandi risultati. Lo slovacco dal goal facile, sembrava aver dimenticato la via della rete, inanellando una serie di prestazioni anonime, senza infamia e senza lode. E, puntuali, giornalisti, opinionisti e sedicenti tecnici del pallone si erano sbizzarriti nelle diagnosi più improbabili.
Il momento della verità
Ma oggi Marekiaro non si è tirato indietro: a casa sua, davanti ai suoi connazionali, si è assunto le sue responsabilità ed è tornato quello dei vecchi tempi: ha giocato alla grande e ha anche segnato; meritata la standing ovation bipartizan al momento della sua uscita, al 79′.
Un campione d’altri tempi
Marek non è guascone, non gli piace fare grandi annunci e dichiarazioni spavalde, l’unico vezzo che si concede è la sua famosa cresta; è un campione riservato, quasi fuori del tempo; mentre molti top player cambiano squadra ogni due anni per spuntare ingaggi sempre più favolosi e sempre meno legati alle reali performance sul campo, lui è fedele alla maglia azzurra, si sente napoletano a tutti gli effetti e non a caso è diventato il capitano; i tifosi non lo hanno mai fischiato, nemmeno nei momenti più bui. Molti perdono tempo a discutere se è o no davvero uno dei migliori giocatori europei; una cosa è certa, se il Napoli vuole competere ai massimi livelli e possibilmente vincere qualcosa che non sia la Coppa Italia, non può fare a meno del suo capitano…