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Il vero volto di Napoli? Lo raccontano i ritratti di Humans of Naples

“Esistono solo due città al mondo dove è possibile realizzare un progetto del genere: una è New York e l’altra è Napoli”.

Raccontare la verità su una città che troppe angherie ha subito nel corso degli ultimi 150 anni di storia. Farlo attraverso i ritratti dei suoi abitanti. Dare un volto a ogni angolo di strada della nostra metropoli: è questo l’obiettivo di Humans of Naples, uno dei progetti fotografici ambientati a Napoli più ambiziosi degli ultimi anni. A raccontarcelo è il suo ideatore: Vincenzo Noletto ha 26 anni, odia il lunedì (“tutte le cose più brutte, compresa la peggiore caduta in moto, mi sono capitate di lunedì”) e due grandi passioni: la prima, più antica, è per la motocicletta; la seconda, più recente, è quella per la macchina fotografica. Che è la passione che gli ha cambiato la vita.

“Quello che amo fare è tutto lì, in quegli scatti”.

Humans of Naples nasce così, un po’ per gioco un po’ per amore. L’ispirazione arriva da New York, patria (adottiva) di Brandon Stanton, fotografo 21enne che con il suo progetto fotografico Humans of New York figura nella lista dei 30 “umani” under 30 ad aver cambiato il mondo. Vincenzo si muove sulle sue orme. “Humans of New York l’ho conosciuto per caso, ma da quando l’ho ‘incontrato’ non sono più riuscito a togliermelo dalla mente. Così ho deciso di riproporlo nella mia città, Napoli”. Anche perché Vincenzo e Brandon, proprio come Napoli e New York, hanno molto in comune: entrambi hanno iniziato a scattare fotografie dopo aver perso il lavoro. “La mia vita scorreva in dei binari prefissati. Ogni mattina mi svegliavo sapendo precisamente che cosa avrei fatto quel giorno, e il giorno dopo, e quello dopo ancora. Credevo che sarebbe stato sempre così”. Poi, qualcosa si è mosso. Una coincidenza è saltata. “Da un giorno all’altro mi sono ritrovato senza niente in mano. Allora ho deciso di seguire l’istinto, fare quello che mi piaceva. Fotografare. Ed eccomi qui”.

Dare un volto alle strade di Napoli fino a coprire l’intera popolazione partenopea: è questa la tua ambizione?

“Assolutamente sì. Su Napoli ne hanno dette tante, troppe. E molte sono bugie. Il mio obiettivo è restituire un’immagine non per forza sana, ma quantomeno reale della città che amo e dei suoi umani”. Per farlo bisogna “costruire un ponte, un legame tra chi è fotografato e chi guarda le fotografie”. Per questo Vincenzo ha ideato quattro domande, “insolite, molto personali, che mai nessuno si è sentito rivolgere da uno sconosciuto, che aprano una finestra sulla loro vita e che fungano da ponte, a chi guarda, per entrare nel cuore della loro ‘umanità'”. Un’umanità che a Vincenzo basta uno sguardo – uno scatto – per cogliere.

Come fai a scegliere i soggetti da fotografare, a capire che dietro quei volti c’è una storia che vale la pena di raccontare?

Molto dicono gli occhi. Passeggiando per strada mi succede spesso di osservare una persona e capire, attraverso il suo sguardo, che ha qualcosa da dire”. E allora? “E allora mi fermo, e gli chiedo semplicemente di farsi fare una foto. Sembra difficile, ma in realtà non lo è”. La sua è una dote, un’abilità che in molti gli invidierebbero.

C’è un fotografo in particolare a cui ti ispiri?

“Forse Kubrick. Il primo Kubrick, il fotografo freelance che non aveva ancora scoperto la regia. C’è qualcosa nella sua attenzione maniacale alla composizione, la sua aspirazione alla perfezione, che mi piace tantissimo. E poi lui riesce a far parlare i suoi soggetti. Una capacità che poi ha portato anche nella sua attività da regista”. E tu? Pensi di percorrere la stessa strada? “Magari. Mi sto spostando anche sulla produzione video, è un’idea che inizio ad accarezzare. Perché no? Vedremo cosa succederà”.

Per adesso Vincenzo continuerà a scattare foto perdendosi tra le strade – e i volti – di Napoli. Per realizzare, tessera dopo tessera, scatto dopo scatto, questo gigantesco, variopinto e caleidoscopico mosaico della città. Fate attenzione: un giorno o l’altro potrebbe capitare anche a voi di incontrarlo. Ma mai di lunedì.

Sito ufficiale: www.humansofnaples.it
Facebook: https://www.facebook.com/humansofnaples.umanidinapoli

This post was published on Mag 30, 2014 6:57

Giuliana Gugliotti

Nasco in Ottobre, prima del tempo. Mi resta addosso l'ansia di fare, negli anni imparo che la fretta è cattiva consigliera. Odio le approssimazioni, amo Napoli, l'odore dei libri e le cose ben fatte.

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