I giorni delle calende: Carlo Faiello omaggia Pasolini il 30 novembre

0
209
i giorni delle calende

Nell’ambito della rassegna ‘I giorni delle calende’, l’omaggio di Carlo Faiello a Pier Paolo Pasolini.

Prosegue con successo “I giorni delle calende”, la rassegna a cura dell’associazione Il Canto di Virgilio con la direzione artistica di Carlo Faiello nella X Municipalità di Napoli, presentata nell’ambito di Affabulazione, progetto sostenuto dal Comune di Napoli – Napoli città della Musica – con il contributo del Fondo Unico per lo spettacolo del Ministero della Cultura.

Nell’ambito della rassegna I giorni delle calende, doppio appuntamento, sempre con ingresso gratuito e prenotazione obbligatoria, al Teatro La Perla di via Nuova Agnano 35:

Mercoledì 30 novembre ore 20,30 il Teatro La Perla (via Nuova Agnano, 35) ospita La Religione del mio Tempo, curato e proposto da Carlo Faiello per il Centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, in cui le parole del poeta contenute in una raccolta di poesie pubblicata nel 1961, diventano frasi melodiche, canzoni, danza e rapping; un discorso ritmico, un linguaggio di strada per svelare le arti divinatorie di Pasolini nelle quali sono collocati tanti drammi interiori del nostro vivere quotidiano.

Con Franco Iavarone, Marianita Carfora, Gennaro Monti, Sonia De Rosa, Maria Teresa Iannone, e i Solisti dell’ Orchestra Santa Chiara. Assistenza Regia Gennaro Monti. Luci Francesco Zampa. Musiche originali di Carlo Faiello e di repertorio.

LEGGI ANCHE: Al Teatro Elicantropo di Napoli “L’inserzione” di Natalia Ginzburg

Giovedì 1 dicembre 2022 ore 20,30, invece, il Teatro La Perla (via Nuova Agnano, 35) ospita la straordinaria Isa Danieli in Raccontami. Una passeggiata devota di Isa Danieli. Un viaggio della donna e dell’attrice che ripercorre le sue tappe più importanti ma in special modo gli incontri con gli autori di teatro che l’hanno accompagnata, formandola, da Eduardo alla drammaturgia contemporanea.

Un percorso di donna e di attrice che ha attraversato e attraversa, i generi più diversi delle forme teatrali esistenti. Dal gradino più basso, quello della sceneggiata, alla tragedia greca di Euripide e Eschilo, fino ad incarnare le parole di autori contemporanei che hanno scritto per lei: dalla Wertmüller a Chiti, da Ruccello a Santanelli e poi Moscato, Letizia Russo e Antonio Tarantino, fino al recente Ruggero Cappuccio. Una tradizione teatrale antichissima, “tradita” e amata al tempo stesso. Parole soffiate fino al cuore di chi ascolta, per trattenerle, perché rimbalzino in un’eco mai rassegnata e muta.