E’ stata una bella mattinata di amicizia e solidarietà quella vissuta dal piccolo Vincenzo, ricoverato a seguito della violenza subita con un compressore. I tifosi dei gruppi “Napoli meglio del viagra”, “Tifose Azzurre” e “Passionapoli” in collaborazione con il Cral della Questura di Napoli si sono lanciati in una gara di solidarietà e hanno raccolto una somma che hanno destinato all’acquisto di una maglia ufficiale del Napoli che tutti i calciatori del Napoli hanno autografato. Vincenzo Cafarelli, patron del gruppo Tufano, ha messo invece a disposizione una Play Station nuova fiammante che Vincenzo ha accolto con il grande sorriso che parenti e amici sono soliti vedergli stampato sul volto.
Presenti i genitori di Ciro Esposito e diversi tifosi del Napoli
Alla consegna dei regali hanno partecipato anche i genitori di Ciro Esposito che hanno consegnato diversi gadget e hanno invitato Vincenzo e la sua famiglia a vedere la partita del Napoli tutti insieme. Un bellissimo gesto di solidarietà quello dei tifosi del Napoli. Tutti, a turno, sono entrati nella stanza di Vincenzo e gli hanno voluto stringere la mano. Vincenzo ha ricambiato l’affetto di tutti con i suoi occhioni e il suo sorriso. “Questa è una iniziativa – ha dichiarato Maria Puddu, una delle principali organizzatrici – nata grazie all’apporto del gruppo Facebook Napoli è meglio del viagra che amministro insieme a Maurizio Ianuale. Siamo felici della partecipazione anche degli altri gruppi e dei signori Esposito. Il modo migliore per stare vicini a Vincenzo era regalargli un gioco e una maglia del Napoli, dal momento che Vincenzo è un tifoso. Siamo stati fortunati – conclude Maria Puddu – perché abbiamo avuto la possibilità di regalare un sorriso a un bambino che in questo momento sta soffrendo”.
Momenti di commozione al momento dell’abbraccio tra Antonella e Stefania
Commovente l’abbraccio tra Antonella Leardi e la mamma di Vincenzo Stefania. “Sono venuta qui – ha dichiarato all’uscita dall’ospedale la mamma di Ciro Esposito – per portare una parola di affetto e di speranza. Il dolore è dolore e io sono venuta per abbracciare una mamma che come me ha visto soffrire suo figlio. A Vincenzo – continua Antonella – ho detto di tenere duro e di cercare la forza in Gesù che sono sicura lo accompagnerà sempre”.