Il Premio Gianluca Cimminiello – “Per non restare all’angolo” giunge alla sua terza edizione. Si tratta di un Premio Istituito dal Presidio di Libera Vomero-Arenella in memoria di Gianluca Cimminiello, vittima innocente di camorra. Il Presidio, infatti, è intitolato, oltre che a Petru Birladeanu, proprio a Gianluca, giovane tatuatore la cui vita è stata stroncata all’età di 31 anni.
Ricorda Gianluca Cimminiello attraverso lo sport, sua grande passione
Attraverso il Premio saranno assegnate due “borse di sport” di kickboxing, disciplina che Gianluca praticava e amava. I premi potranno essere utilizzati presso la palestra ‘Vip Center’ del maestro Salvatore Izzo (Vomero-Arenella), oppure presso la palestra “Fitness Village” dei maestri Benny Vecchione e Pasquale Cagliozzi (Secondigliano).
Info per partecipare
– un’età compresa tra i 13 e i 20 anni
– voglia di contribuire con le tue idee al cambiamento della nostra città
– curiosità di conoscere la disciplina della kickboxing, che Gianluca amava e praticava
Se rientri in tali requisiti puoi mandare il tuo elaborato (un tema, una fotografia, un disegno, un video, o qualsiasi altro modo in cui tu voglia esprimerti) in cui illustri una tua proposta di cambiamento e di riscatto per Napoli, seguendo il tema “DATTI UNA MOSSA – Cagne capa, nun cagnà città”. La cerimonia di premiazione come ogni anno avverrà a febbraio, in data ancora da stabilire. Per qualsiasi informazione presidiovomeroarenella@gmail.com / Pagina Facebook Presidio di Libera Vomero-Arenella
Processo Gianluca Cimminiello
Il primo dicembre si doveva svolgere l’ultima udienza del processo a carico dell’esecutore materiale dell’omicidio di Gianluca Cimminiello. L’udienza però è stata rinviata e ora la sentenza ci sarà il prossimo 20 di dicembre.
Gianluca Cimminiello fu ucciso il 2 febbraio 2010 a Casavatore, assassinato nel suo studio di tatuaggi ‘Zendark Tattoo’. L’unica sua colpa aver pubblicato su Facebook un fotomontaggio che lo ritraeva con il ‘Pocho’ Lavezzi. Questo avrebbe fatto scattare l’ira del rivale Vincenzo Donniacuo, tatuatore di Melito. Quest’ultimo avrebbe dunque dato ordine di punire Gianluca e il sabato dopo aver pubblicato quella foto tre persone si presentano al suo studio minacciando il tatuatore, che però riuscì a mettere in fuga i tre personaggi. Tre giorni dopo però venne raggiunto da alcuni colpi di pistola fuori al suo studio e perse la vita.