Grossi cumuli di sacchetti, sporcizia, qualche topo morto e puzza indescrivibile. Questa, in sostanza, la situazione attuale della III municipalità. Colpa dello scempio che quotidianamente si compie ai danni dei cittadini e del territorio le carenze di Asìa nello spazzamento. Il personale dell’azienda di Del Giudice è sottodimensionato e non basta a garantire le esigenze di una municipalità, la III, che è tra le più grandi della città. I cittadini non ci stanno e, specie sui social network, la rabbia sta montando.
Il consigliere Acampora: “la raccolta porta a porta si è rivelata un flop. Servono altri sistemi”
“Gli uomini dell’Asìa non sono ben distribuiti sul territorio – dichiara il consigliere della III municipalità Gennaro Acampora – quei pochi che ci sono non hanno i mezzi a sufficienza per combattere una emergenza che andrebbe combattuta con una più attenta pianificazione della raccolta differenziata. La raccolta porta a porta – continua il consigliere e presidente della commissione Ambiente – si è rivelata essere un fallimento ed è ora che chi organizza tutto se ne renda conto. Noi della municipalità e i cittadini sentiamo la forte arroganza dell’amministrazione centrale che non si cura dei problemi che abbiamo sul territorio”.
Un problema che non compete alla municipalità. Intanto i cumuli di rifiuti crescono a vista d’occhio
Le zone più colpite dal fenomeno sono viale Colli Aminei, via Nicolardi, via Bosco e via Lieti. I cittadini hanno più volte chiesto alla municipalità di impegnarsi sulla tematica ma dalle parti del parlamentino presieduto dalla presidente Giuliana di Sarno hanno fatto sapere che la tematica dei rifiuti non è di competenza della municipalità. “Il problema dei rifiuti – continua Acampora – non compete alla municipalità. Tutto quello che possiamo fare, e facciamo quotidianamente, è impegnarci a segnalare agli enti preposti la nostra situazione. Invito il sindaco di strada de Magistris e il vice sindaco Sodano a venire a fare un giro dalle nostre parti. Sarò ben lieto – conclude – di mostrare al primo cittadino la gravità della situazione e di concordare le misure da mettere in atto per salvaguardare il decoro del quartiere e la salute della cittadinanza”.