Stefania Fanelli, membro di SEL oltre che attivista dello Sportello “Frida Kahlo”, ha raccontato, in questi giorni, sulla sua pagina facebook, il dramma della famiglia Raiano, costretta a vivere in un’auto da oltre 20 giorni. Il tutto attraverso una lettera aperta alle autorità, che non possono più far finta di non vedere.
Il dramma della famiglia Raiano, costretta a vivere in un’auto da oltre 20 giorni
“Cosa significa vivere in auto avete mai provato ad immaginarlo? É da giorni che sono iniziate incessanti piogge ed ognuno di noi puó decidere come trascorrere nel modo migliore la propria giornata . C’é chi ha la possibilità di restare a casa con la luce accesa a vedere un buon film, c’é chi decide di tirare fuori quei bei piumoni caldi e soffici, c’é chi decide di non andare all’università e di restare a studiare a casa, c’é chi nonostante il traffico decide di prendere l’auto per recarsi al lavoro. E poi c’é chi non ha nessuna di queste possibilità, nessuna scelta se non utilizzare la propria auto come casa. E quindi non ha dove mettersi per rifugiarsi sotto le coperte, non ha una cucina per potersi preparare una tazza di latte caldo, non ha un bagno per potersi fare una doccia calda”.
“Queste sono le drammatiche condizioni di vita della famiglia Raiano che ormai da 21 giorni vive in auto, sotto il palazzo comunale. Le condizioni di lavoro precarie espongono troppo spesso alla perdita di lavoro quando non ci sono diritti e tutele nelle piccole o grandi aziende che siano. E questo che é accaduto alla famiglia Raiano che rappresenta quella maggioranza invisibile di questo paese. Troppo giovani per andare in pensione , troppo “vecchi” affinché qualcuno ti offra una opportunità di lavoro”.
“E questa é la condizione di migliaia di famiglie nel nostro paese. La famiglia Raiano avendo perso il lavoro ha perso la possibilità di pagare il canone di affitto ed ha ricevuto inesorabilmente uno sfratto esecutivo e poca importa ora fare l’elenco delle proposte politiche e delle denunce che abbiamo fatto in questi lunghi anni e nelle ultime settimane. Ora occorre trovare una soluzione. Al Sindaco di suggerimenti ne abbiamo dati tanti, a partire di alcuni appartamenti confiscati alla camorra e pronti per essere assegnati, ma il Sindaco sembra non volersi assumere responsabilità per cui é chiamato ad assumere”.
“Alla famiglia Raiano non servono cibo e coperte, alla famiglia Raiano occorre una casa. Ciascuno ha il diritto di vivere in condizioni che non ledono la dignità umana. Non é degno di un paese civile sapere che in una comunità c’é una famiglia costretta a vivere in auto e molto presto si potrebbero trovare nelle medesime condizioni mentre negli alloggi popolari continuano a viverci dipendenti pubblici, commercianti, professionisti e proprietari di altri immobili”.
“Si vergognino tutti, chi ci vive e chi lo permesso. Una vergogna che dura da molti.anni e che denunciamo da anni. Il teatro di questa drammatica storia si svolge proprio nello spiazzale antistante il palazzo municipale, sotto lo sguardo indifferente dei “molti ” della politica. Le soluzioni politiche, tecniche e burocratiche le abbiamo fornite tutte e stiamo continuando a farlo passo dopo passo manca la scelta, una scelta che chi é preposto farlo non vuole compiere: il Sindaco di Marano. Ho anche confessato il mio timore di un gesto inconsulto da parte di Letizia sprofondata nella più totale disperazione. Si agisca immediatamente prima che sia troppo tardi”.