Sui principali giornali italiani sono usciti in questi giorni articoli sui disservizi, ritardi, disagi arrecati da Trenitalia ai poveri viaggiatori. Noi ci permettiamo di raccontare due esperienze reali, vissute dalla redattrice.
Venerdì 2 agosto 2013: il treno per Scalea delle ore 20.00 è stracolmo. Viaggia con oltre due ore di ritardo, sembra un autobus nelle ore di punta: mamme con bambini piccoli che piangono, anziani che si sentono male, i bagni tutti fuori servizio (ma può un treno viaggiare senza bagni funzionanti?). Un vero e proprio girone infernale, il personale viaggiante, solitamente molto solerte (giustamente) nel controllare i biglietti, non pervenuto. Nessun annuncio. Nessuna spiegazione. Nulla di nulla. Solo rabbia della gente e sconcerto dei turisti (moltissimi stranieri). “Ci scusiamo per il disagio“, declamano algide le voci automatiche nelle stazioni brulicanti di viaggiatori pronti ad ingaggiare la battaglia per guadagnare l’ingresso nel treno.
Venerdì 9 agosto: treno delle 21.22 per Sapri. Un semplice temporale estivo sembra aver creato guasti alla linea ferroviaria, spezzando in due l’Italia ferroviaria: un povero controllore si sbraccia eroicamente a dare spiegazioni, un turista del Nord commenta con la moglie: “Ma questo è Terzo Mondo!”. Si arriva ad Ascea Marina alle ore 01.00, con un leggero ritardo di 140 minuti. Ovviamente nessun bagno a bordo era funzionante. Ci scusiamo per il disagio.
Alla luce di quanto sopra riportato, agli sfortunati che dovranno fruire dei treni per la Calabria nei prossimi giorni non possiamo che suggerire questo: armatevi di tanta pazienza e di notevoli dosi di astringenti, Trenitalia da parte sua si scusa in anticipo per il disagio.