Attualità

Il galateo di genere: come integrarlo?

Con l’uscita del libro “Il nuovo galateo di genere: come comportarsi e con chiunque” di Samuele Briatore (presidente dell’Accademia Italiana Galateo) proviamo qui a spiegare con la giovane redattrice dell’ISIS “Boccioni-Palizzi” Rebecca Simioli cosa sia il galateo di genere, quando e perché usarlo e se abbia, insomma, alcuna influenza sulle nostre vite, positiva o negativa che sia.

Risalendo alla parola galateo, essa è stata citata per la prima volta nell’opera “Galateo, overo de’ costumi” da Giovanni Della Casa, che elencò le regole della buona educazione in ogni ambito sociale e stilando i buoni costumi che ogni gentiluomo deve possedere. “Il galateo però ha vissuto una vera e propria evoluzione – ci spiega Rebecca Simioli – e ad oggi il suo obiettivo di mettere a proprio agio gli altri include anche le persone queer e presta attenzione a non peccare di ableismo, razzismo e via dicendo.

Alcuni esempi sono il chiedere i pronomi quando ci si presenta a qualcuno o ancor meglio correggere nell’uso di quest’ultimi l’interlocutore quando si parla di terzi; l’accorgimento di non usare le cosiddette n-word (n*gro), f-word (fr*cio) e r-word (rit*rdato) è altrettanto gradito e spesso sottovalutato nell’impatto che può avere sull’andamento della giornata di una persona, sconosciuta, conoscente o cara che sia.”

Di sicuro è rilevante la differenza di età, classe sociale o anche solo lo schieramento politico a determinare quanto sia facile apprendere questo galateo innovativo, e quindi, come renderlo parte della nostra quotidianità? “Senz’altro l’intervento di figure rilevanti come influencer o politici aiuta a portare l’argomento alle orecchie delle masse – aggiunge la Simioli – e viene da pensare a Giorgia Meloni, nella sua preferenza di usare “Il Presidente” invece di declinarlo al femminile (il che ha destato alcune polemiche), o del caso di Abbie Chatfield, l’influencer australiana che davanti a un menù senza prezzo a un ristorante di lusso ha criticato il gesto sui propri social.

Per quanto atti del genere siano importanti però il vero cambiamento non avviene tra i pochi, ma tra le persone di tutti i giorni: la scuola, il luogo di lavoro, ogni interazione sociale tra di noi dovrebbe essere volta e incentivata al rispetto di chi ci troviamo di fronte, facendo attenzione a come le parole possono ferire gli altri. Come dice Brianna Wiest nel suo libro “101 Essays That Will Change The Way You Think”, bisogna “sentire gli altri per ascoltare, e non per rispondere”.

This post was published on %s = human-readable time difference

Massimiliano Craus

Recent Posts

Napoli-Roma, probabili formazioni e dove vederla in streaming

Dopo la sosta per le Nazionali, è di nuovo tempo di Serie A, con il…

12 ore ago

23 novembre 1980, 44 anni fa il terremoto in Irpinia

"Oggi insieme al collega Musumeci sarò a Sant'Angelo dei Lombardi, in provincia di Avellino, per…

12 ore ago

“Vieni a giocare con noi”, assemblea cittadina con e per i giovani a Giugliano per dire No alla violenza

Giugliano non ci sta, Giugliano dice No alla violenza! Sabato 23 e domenica 24 novembre…

12 ore ago

“Per-dono”, il libro della Costabile si presenta a Somma Vesuviana

All’ombra del Monte Somma, Gianpaola Costabile, oggi sabato 23 novembre presenterà il suo ultimo libro…

12 ore ago

Napoli, per Capodanno arriva la “bomba Sinner”: scatta il sequestro

Dopo la bomba Maradona, la bomba scudetto, la Kvara e la georgiana, ecco la bomba…

12 ore ago

Napoli, Conte: “Stiamo facendo bene ma tante squadre in pochi punti”

“Se mi aspettavo un primo posto così? Sono passate 12 giornate. Ci sono tante squadre…

1 giorno ago