Il martello nella testa, la nuova fatica letteraria dello scrittore Stefano Fortelli è una silloge in stile dark poetry pubblicata con la casa editrice Helios Edizioni.
Con il primo lavoro L’ultimo giorno (versi dell’aldilà), pubblicato circa un anno fa e acclamato dalla critica, Fortelli aveva tracciato le coordinate di una nuova via nell’espressione poetica moderna.
L’urgenza del poeta, espressa attraverso la profondità ed esplosività dei versi, associata a un linguaggio attuale e immediato, che apparve straordinaria, si ripete e perfeziona a distanza di un anno con la pubblicazione de Il martello nella testa. Con la nuova opera ritengo si possa affermare che l’intento del poeta, manifestato sin dall’esordio, sia raggiunto e si possa parlare senza tema di smentita di uno “stile Fortelli”.
Quello che balza all’occhio procedendo nella lettura è di come il poeta abbia lavorato per sottrazione, lasciando molto al “non detto”. Ciò fa sì che ogni parola assuma un peso specifico enorme, in grado di trasmettere concetti e chiavi di lettura multipli, seppur condensati in pochi versi.
Caducità
Mi riparo il viso
da una folata di vento
E’ già passata
e non c’è rimedio
I temi cari al poeta si ritrovano e ampliano nella nuova raccolta: la morte, il passare del tempo, i rimpianti come i rimorsi, la voglia di riscatto, lo sguardo su una società dai valori degradati, l’inadeguatezza di fronte ai grandi misteri della vita e a volte, persino una apparente follia; istantanee di amori al capolinea e visioni dall’aldilà. Il tutto disegnato con tratto unico, maturo e sincero..
…La parola morte, l’unica vera,
che nientemeno temiamo pensare
Amo chi osa scrivere morte,
ne amo l’assoluta verità…
Fortelli scava dentro i propri abissi interiori, nelle visioni di ciò che ci circonda, ciò che siamo. Si analizza e chiama in causa il lettore utilizzando toni ermetici, potenti, inquisitori o rassegnati, distaccati o accorati. Versi sempre dolorosamente espressivi.
Fuga
Siamo luoghi comuni:
primigenio modello
di fasulli stereotipi
Le voci spurie
vessate dagli idoli
in fuga dall’inerzia
L’esistenzialismo sartriano e alcuni dei temi cari alla poesia decadente sono ravvisabili nella poetica di Fortelli. Una parola coraggiosa la sua, che non teme giudizio poiché è lui il primo a mettersi di continuo in discussione. È evidente l’intento di stimolare il lettore e condurlo per mano in un rapporto che diverrà simbiotico, volto a esorcizzare i pensieri ossessivi simboleggiati dal martello presente nel titolo.
Rimorsi
Battono come un martello
i rimorsi che abbiamo
Restano nella vetrata
dove ci apparvero
E non vedi angoli
in cui svoltare
per fuggirne la presenza
Un percorso ancora breve quello di Fortelli, ma già in grado di far parlare di se e scavare un solco destinato a fare da spartiacque tra la poesia fino a oggi conosciuta e la “nuova poesia”.
Un’opera da leggere tutta d’un fiato; per tornarci su e rileggerla più volte scoprendo sempre nuove chiavi di lettura che porteranno poco a poco il lettore a sentirsi accomunato allo scrittore.
In fondo è proprio quello di accomunare le persone uno degli intenti primari della letteratura, Un tema che Fortelli aveva anticipato in una poesia inclusa nel precedente lavoro…
Comunanza
Vomito versi
neri come pece
Ho paura fratello poeta:
paura che dall’altra parte del mondo
tu stia scrivendo le stesse parole
Paura che tu stia scoprendo
le stesse verità
…e rafforza in alcuni passi della nuova raccolta.
…Rimango come sempre
ad aspettare che arrivi
l’auto uguale alla mia
Compare dal nulla,
parcheggia con cura
e spegne fari e motore…
Da segnalare la poesia che omaggia il ricordo del giudice Falcone e gli uomini della scorta che con lui persero la vita il 23 maggio del 1992, oltre a un breve racconto dal titolo Scheletri nell’armadio.
Un lavoro da consigliare senza riserve e anche se la parola poesia dovesse spaventarvi, non esitate a immergervi tra le righe dei 54 microracconti (così ama definirli l’autore) de Il martello nella testa.
Un plauso alla neonata e audace casa editrice Helios Edizioni per averci dato l’opportunità, in un mercato stagnante come quello della poesia, di leggere Fortelli con il suo nuovo lavoro.
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