Il Napoli cade a Udine, la Juve vola a +6. Irrati espelle Sarri e Higuain

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Il Napoli cade a Udine, la Juve vola a +6. Irrati espelle Sarri e Higuain

Finisce nel modo peggiore possibile il sogno scudetto del Napoli, che viene sconfitto 3-1 a Udine e dice addio, in maniera definitiva, se non matematica, alla possibilità di vincere il tricolore. L’espulsione di Gonzalo Higuain, più della doppietta di Bruno Fernandes e il gol di Thereau, è la fotografia di tutta la rabbia di un popolo intero, che, dietro la squadra, chiede il perché di una gara in cui il peso delle decisioni arbitrali sia stato così importante. Si perché sarebbe stato forse più giusto essere qui a discutere di una prestazione molle del Napoli a inizio gara. Di un approccio sbagliato, di quanto abbia pesato l’assenza di Reina. Della giornata no di elementi quali Koulibaly, Ghoulam, Insigne, Hamsik. Forse anche delle scelte di Sarri. Perché il Napoli i suoi errori li ha fatti tutti, in quella che è stata forse la sua peggior partita stagionale. Nessuno vuole nasconderlo.

Ma resta negli occhi un arbitraggio che ci si attendeva senza dubbio diverso. I due calci di rigore, il primo, a onor del vero, netto, il secondo un po’ meno. Una serie di ammonizioni combinate ai calciatori diffidati quali Koulibaly e Mertens. E poi quell’espulsione per un fallo che, a vederlo e rivederlo alla moviola, si fa davvero fatica a trovare. Decisione che avrà le sue conseguenze in una squalifica che si fa davvero fatica anche solo a sperare sia fatta da una sola giornata. La reazione del Pipita, con quelle mani addosso all’arbitro, e poi il dover essere trascinato fuori dal campo a fatica, però, sebbene potrebbero costargli anche 3 turni di stop, è, come detto, però, quella di un popolo intero che ci aveva creduto. Non tanto allo scudetto in sé, quanto alla possibilità di giocarsi tutto fino alla fine con le proprie armi. Senza dover subire sgambetti da divise più o meno colorate. O forse per nulla.

Ma forse è stata solo l’ennesima illusione di una storia che torna a ripetersi sempre. Adesso, senza neanche Sarri in panchina, anche in questo caso, sarebbe interessante capire il perché di quell’espulsione, gli azzurri devono ritrovare subito la giusta testa per affrontare il verona e difendere il secondo posto. E qui torna alla mente una frase di Zdenek Zeman, arrivato secondo con la Lazio e che affermò come, incerti campionati, e contro certi avversari, arrivare secondi è come aver vinto.