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Il New York Times affascinato da Ischia “Si cucina nella sabbia, non ai fornelli”

“A Ischia, in Italia, si cucina nella sabbia, non ai fornelli”. Già nel titolo del New York Times si capisce la sorpresa del quotidiano americano nel descrivere Ischia. Titolo che, però, è solo l’inizio di una descrizione che parte dall’enogastronomia per fare un ritratto dell’isola più grande del golfo di Napoli.

 

Un servizio apparso sul New York Times ha esaltato Ischia e la sua tradizione enogastronomica

La giornalista e blogger statunitense Julia Moskin, nella sua rubrica sul NY Times racconta piccole storie di Ischia per descriverla in tutta la sua bellezza. A cominciare da quella di Ivo Iacono da Sant’Angelo d’Ischia, 45enne “cuoco di talento” dell’enoteca “La Stadera”. E’ il suo ricordo di una vigilia di Natale, con tanto di bagno a mare e psca di polpi e ricci poi cucinati nell’acqua calda della baia di Sorgeto, a far nascere il titolo dell’articolo. Una cottura possibile grazie alle vasche naturali della zona in cui l’acqua sgorga a 90 gradi.

Poi è il turno del ristorante Emanuela, alle Fumarole, e le sue antiche ricette contadine, in cui a farla da padrone sono le erbe contadine come la “borragine, piperna e l’aglio selvatico”. E poi il tipico coniglio di fossa, con “alcuni agricoltori che allevano i conigli in gallerie sotterranee scavate nella roccia morbida”, un omaggio alla produzione del vino, iniziata “nel VIII secolo avanti Cristo, quando i coloni greci scelsero Ischia come avamposto più occidentale nel Mediterraneo, portandovi il loro sistema di terrazzamenti, coltura e potatura delle viti”.

 

Tra i pericoli sottolineati dal New York Times, gli hotel a 5 stelle che sostituiscono le aziende a conduzione familiare

Tra i posti nominati ed elogiati, anche Il Focolare, un ristorante in collina gestito dal 1991 dalla famiglia D’Ambra, il cui motto è ‘Ischia, l’isola verde, è un’isola di terra’. E nell’intervista al titolare, Riccardo D’Ambra, si esalta la sua “missione” di custodire saperi e sapori antichi, dalle “frittelle alle erbe selvatiche ai ravioli imbottiti di verdure ischitane”. Una tutela che, va elogiata ancora di più considerando che “gli hotel a cinque stelle stanno man mano sostituendo le aziende a conduzione familiare, e portare in ristoranti costosi ingredienti surgelati a bordo dei traghetti”.

 

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Redazione Desk

Questo articolo è stato scritto dalla redazione di Road Tv Italia. La web tv libera, indipendente, fatta dalla gente e con la gente.

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