Il peggior Napoli della stagione perde a San Siro e ora deve guardarsi le spalle

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Il peggior Napoli della stagione perde a San Siro e ora deve guardarsi le spalle

Inter-Napoli è stata una gara cominciata male e terminata peggio di quanto si potesse anche solo lontanamente immaginare. Doveva essere la partita in grado di far avvicinare, seppur solo per una notte, gli azzurri alla Juventus e respingere ulteriormente l’attacco al secondo posto della Roma. Così non è stato. Anzi, adesso il sogno scudetto, con i bianconeri che affronteranno il Palermo dopo l’ennesimo cambio in panchina firmato Zamparini, è definitivamente tramontato, mentre si riaccende l’incubo di chiudere una stagione che sembrava da sogno, con il terzo posto in campionato. Ovvero con i tanto temuti preliminari di Champions League.

E che la serata sia delle peggiori, ci pensa subito Icardi a metterlo in chiaro, con un pallonetto ai danni di un incolpevole Reina, con cui sigla l’1-0. L’attaccante argentino, però, parte in posizione di fuorigioco. Sta di fatto che, non aiutato dal suo assistente, Rocchi convalida la rete contro cui si infrange il Napoli. Da quel momento l’ombra di se stesso. Della squadra che sarebbe dovuta andare a Milano con l’obiettivo di blindare il secondo posto e di spaventare, quantomeno, la Juventus. Così non è. Perché, orfani di Higuain, con Gabbiadini che fa quel poco che può e lo fa anche molto male, i partenopei si affidano solo alle conclusioni dalla distanza, con Hamsik prima e Allan poi, nella prima frazione di gioco. Ma Handanovic è in serata di grazia e neutralizza entrambi i tentativi. Serata, invece, che più nera non potrebbe essere, quella della difesa azzurra, che si fa cogliere completamente impreparata quando, sull’ennesimo lancio verso Icardi, il numero 9 nerazzurro serve l’accorrente Brozovic, che, al 44′, beffa Reina per il 2-0 con cui si chiude la prima frazione di gioco.

Pronti via e nella ripresa, tempo cinque minuti, e Sarri si gioca le carte Ghoulam, a sorpresa tenuto fuori in favore di Strinic, e Mertens. Ma il tecnico non cambia modulo, non rinunciando agli equilibri, o almeno, quelli che tali dovrebbero essere, del 4-3-3, neanche sotto di due reti. E l’ingresso soprattutto del belga sembra, a onor del vero, dare una scossa ai compagni, ma sono solo flebili scintille che poco o nulla portano nell’economia di una gara che va avanti in maniera inesorabile verso una fine in cui si ha più la sensazione che i padroni di casa possano chiudere definitivamente con il terzo gol, piuttosto che il Napoli possa riaprirla. E se non fosse per un salvataggio sulla linea di Koulibaly su Jovetic, dopo una papera di Reina, così sarebbe.

Al triplice fischio di Rocchi, non c’è neanche la forza di recriminare per quel gol in fuorigioco e una distribuzione non proprio delle migliori dei cartellini da parte del direttore di gara. Perché di fronte a quello che è sembrato forse il peggior Napoli della stagione c’è poco da dire. Se non domandarsi come sia possibile essere arrivati a tanto in un’annata che doveva essere da sogno. In cui si è anche stati campioni d’inverno. E nella quale, oggi, ci si ritrova a dover convivere con la paura di perdere anche il secondo posto. Domande alle quali urge trovare risposta, in vista della sfida di martedì con il Bologna, ma, soprattutto dello scontro diretto dell’Olimpico il 25 aprile contro la Roma. Sarri ha una settimana di tempo per farlo.