Il Presidente Mallardo dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord ha scritto una lettera a tutti gli iscritti in questo momento difficile di Emergenza Coronavirus.
Il Consiglio, che è in seduta permanente telematica dal 9 marzo, nella giornata di domani affronterà i problemi della classe forense di Napoli Nord e vaglierà soluzioni agli Organismi della classe
Cari colleghi,
è un momento davvero difficile per tutta la società e per l’avvocatura.
La chiusura degli uffici giudiziari e l’obbligo doveroso di restare a casa ci impedisce di lavorare e di procurare il reddito necessario al sostentamento delle nostre famiglie. L’angoscia che ne deriva rende particolarmente buio questo momento della nostra storia personale e professionale.
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord non si è mai sottratto all’impegno continuo per affrontare i problemi di tutti noi, pur essendo attualmente chiusa la nostra sede istituzionale
Tutti i Consiglieri si sono impegnati personalmente, fino a quando c’è stato permesso di accedere in tribunale, per concordare con i vertici del Tribunale e della Corte d’Appello le migliori soluzioni possibili per evitare danni alla salute a tutti gli avvocati, costretti a lavorare in uffici non adeguati ai tempi moderni ed ai sempre maggiori carichi di lavoro.
Ancora oggi i contatti con la dirigenza amministrativa del Tribunale sono continui e con essa condividiamo il comune impegno di superare questo momento difficile, senza pregiudizio della salute di ognuno di noi, al fine di riprendere al più presto la nostra attività professionale.
Le attività amministrative che ci competono non sono state né saranno mai interrotte, potendosi inviare tutte le istanze in via telematica ed essendo tutti i Consiglieri reperibili telefonicamente ed a disposizione dei colleghi.
Da quando sono vietate le riunioni e gli assembramenti, il Consiglio è riunito in seduta permanente in videoconferenza.
Domani 19 marzo il Consiglio si riunirà telematicamente, con la presenza dei Delegati di Cassa Forense, per individuare le possibilità di intervento a favore di tutta l’avvocatura, soprattutto per i soggetti più deboli quali i giovani professionisti e quelli con redditi particolarmente bassi.
Sappiamo bene che Cassa Forense è un ente previdenziale deputato alla tutela dei nostri risparmi per permetterci di ottenere un trattamento pensionistico al termine della nostra attività professionale.
Sappiamo bene di non poter pretendere da Cassa Forense quello che altri lavoratori otterranno dallo Stato mediante la redistribuzione del reddito ottenuto con il prelievo tributario. Ciò nonostante chiederemo a Cassa Forense di intervenire in via di urgenza e con ogni risorsa possibile, per evitare che tanti avvocati muoiano non per il coronavirus ma per la fame!
Il COA di Napoli Nord dovrà dare l’esempio: stiamo studiando come ridurre al massimo la quota di iscrizione per l’anno 2020. Egualmente chiederemo che il Consiglio Nazionale Forense e all’Organismo Congressuale Forense riducano la quota versata annualmente per ognuno degli avvocati del nostro Foro.
Soprattutto chiederemo che lo Stato si faccia carico della crisi di noi avvocati per cui non è stata prevista una adeguata tutela nel recente decreto, visto che le somme impegnate sono risibili rispetto a quelle destinate ad altri settori quali quello bancario, l’imprenditoria, i lavoratori dipendenti ed anche gli autonomi non iscritti a casse private.
Chiederemo che lo Stato paghi i suoi debiti pregressi verso gli avvocati, considerato che le attività svolte in gratuito patrocinio sono remunerate solo dopo numerosi anni.
Aversa, 18 marzo 2020
Avv. Gianfranco Mallardo