Vi.B.Ri.S., promosso per favorire una viticoltura che tuteli e valorizzi la biodiversità locale e la salute dei consumatori, sarà presentato lunedì 11 aprile (ore 11) presso la Sala Procida del Padiglione B Campania
Il progetto sperimentale che punta a un ridotto contenuto di solfiti per dare vita a vini bianchi longevi e di elevata qualità sensoriale attraverso nuovi metodi scientifici di trasformazione delle uve provenienti da vitigni a piede franco della Costa d’Amalfi, approda al Vinitaly.
Dopo la presentazione ufficiale avvenuta lo scorso novembre a Ravello, l’iniziativa, promossa da cinque aziende della Costiera (Cantine Marisa Cuomo, Marisa Cuomo Società Agricola, Azienda Agricola Reale, Cantine Giuseppe Apicella, Azienda Agricola Tagliafierro Raffaele) in collaborazione con l’Università Federico II e cofinanziata dal Fears – Psr Campania 14/20 Gal Terra Protetta, sarà protagonista al salone del vino di Verona.
Tra gli eventi in programma al Vinitaly anche la presentazione dei risultati finora ottenuti per ciascuna varietà di uva per la quale è stato elaborato uno specifico protocollo sperimentale di vinificazione, attraverso cui garantire un prodotto di alta qualità e longevo. I risultati finali confluiranno nell’elaborazione di linee guida per la produzione di vini bianchi di elevata qualità a ridotto contenuto di solfiti, che sarà disponibile per tutti i produttori dell’area.
Il progetto, che interessa le tre sottozone della Doc Costa d’Amalfi (Furore, Tramonti e Ravello) e in particolare i vitigni autoctoni Fenile, Ripolo, Ginestra e Pepella, è nato per favorire una viticoltura che tuteli e valorizzi la biodiversità locale e la salute dei consumatori, peraltro in un periodo in cui la tendenza globale è sempre più quella di un ritorno ad una enologia “leggera”.
Vi.B.Ri.S. (Vini bianchi a ridotto contenuto di solfiti, longevi e di elevata qualità sensoriale) è un progetto di cooperazione che ha l’obiettivo di rafforzare e consolidare le reti relazionali tra i soggetti del sistema della conoscenza, di promuovere la diffusione dell’innovazione nella filiera vitivinicola del territorio del Gal Terra Protetta, selezionando, tra i vitigni nativi dell’area quelli adatti a una viticoltura intelligente e sostenibile.
La cabina di regia è formata da un gruppo di lavoro di ampio spessore tecnico-scientifico e formato da Martino Forino (Professore Associato del dipartimento di Agraria), Luigi Moio (Professore Ordinario del dipartimento di Agraria), Angelita Gambuti (Professore Associato del dipartimento di Agraria), Maria Tiziana Lisanti (Ricercatore a tempo determinato del dipartimento di Agraria), Nicola Matarazzo (economista, responsabile tecnico scientifico).
«La buona riuscita del progetto avrà sicuramente delle vantaggiose ricadute sulle aziende vitivinicole presenti sul territorio – spiega Prisco Apicella azienda partner del progetto cofinanziato dal Fears – Psr Campania 14/20 nell’ambito della Misura 19 destinata allo sviluppo locale di tipo partecipativo, Gal Terra Protetta – Innanzitutto con le conoscenze scientifiche in termini di profilo metabolico delle uve a bacca bianca storiche della Campania oggetto di studio (Fenile, Ripolo, Ginestra e Pepella) e dei vini bianchi da esse prodotti, tutti i produttori avranno disponibili dati e processi in grado di incrementare immagine e reputazione delle produzioni e del nostro territorio».
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