Dieci idee per cambiare Napoli. La prima riguarda proprio il pontile di Bagnoli. Spazio ai progetti di giovani architetti che, almeno su carta, propongono per la città soluzioni inedite. A volte utopistiche, ma di sicuro affascinanti. Parte oggi un’iniziativa del Corriere del Mezzogiorno che riprende l’analoga «Fabbrica delle idee» di dieci anni fa. In un momento in cui si parlava poco di architettura fu un’iniziativa rivoluzionaria che ha influito su alcune scelte successive.
Oggi il Corriere prova a ripartire con «Dieci idee per cambiare Napoli» per dare voce a chi ha idee e coraggio, a chi vuole trasformare il territorio in cui vive, a chi crede nel futuro. E a chi ha orrore della paralisi. Non bisogna arrendersi: anche se Napoli è satura e non può crescere in nessuna direzione, è necessario continuare a credere nella possibilità di trasformare la città o (come piace dire ad Aldo Loris Rossi) di rottamarla, per rendere più moderne le aree obsolete, ce ne sono tante. In questa rubrica ne vedrete di belle.
Come detto, la prima è un’idea per Bagnoli. Gli architetti sono quelli del gruppo Vulcanica (Eduardo Borelli, Marina Borrelli e Aldo di Chio), che presentano un progetto bello e intelligente, da guardare come un film. Per comprenderlo meglio il consiglio è quello di collegarsi su Yuotube all’indirizzo: Vulcanica per Bagnoli. Le idee proposte sono molte. Ad esempio i progettisti pensano di trasformare l’atto di bonifica in concetto d’architettura: Bagnoli potrebbe diventare il più grande laboratorio di bonifica d’Europa, il più innovativo, il più bello, capace di attrarre tecnici, studiosi, ricercatori da tutto il mondo (alloggiati in container abitazioni costruite temporaneamente sotto il pontile) e di attivare investimenti per la ricerca e finanziamenti comunitari sempre di più orientati sui temi ecologici. L’altra operazione proposta da Vulcanica è quella di sperimentare i più avanzati sistemi di trasporto pubblico, tra cui lo sky train, utilizzando le fonti energetiche alternative di cui è ricca l’area: sole, mare, vento e geotermia, oltre all’energia cinetica prodotta dalle infrastrutture progettate su tre livelli.
«Ci opponiamo all’idea dello smisurato spazio di svago e per il tempo libero che sembra coerente solo con la disoccupazione galoppante», spiegano i progettisti. «Ci opponiamo all’idea dell’immenso parco di rose frutto di una sub-cultura verde, snob e retrograda, di chi va cianciando di aree naturali e linee di costa che non esistono più». Vulcanica propone inoltre di trasformare l’Acciaieria (che ha una superficie totale di 180 mila mq) in un grande edificio ad alta efficienza energetica per ospitare al suo interno 500 appartamenti, e al piano terra il più esteso mercato coperto della regione. Insomma, Vulcanica sogna per Bagnoli una città collaborativa frutto di una grande bonifica della terra, del mare, ma soprattutto delle coscienze. «Fin dai tempi della prima Fabbrica delle Idee – aggiungono i progettisti, – continuiamo a costruire architetture contemporanee per risolvere problemi urbani e sociali. Anziché fuggire noi siamo rimasti qui, lavoriamo nella città in cui vogliamo vivere, convinti che per essere veri cittadini dobbiamo contribuire a costruirla».
This post was published on %s = human-readable time difference
Come annunciato dalle immagini del trailer ufficiale e della locandina appena rilasciati, arriverà in esclusiva…
La legge regionale della Campania che consentirà il terzo mandato a Vincenzo De Luca è…
Con oltre 40.000 visitatori attesi, 500 marchi espositivi e quattro padiglioni, la 27ma edizione di…
Al Trianon Viviani riprende “Esercizi di Fantasia”, la rassegna teatrale per l’infanzia realizzata in collaborazione con i Teatrini.…
Una stagione che sarà un viaggio emozionante tra prosa e musica, con spettacoli imperdibili. In…
Si alza il sipario sulla nuova stagione del palcoscenico partenopeo con un omaggio al grande…