di Nick Di Fiore (corrispondente da NY)
Il SuperBowl e’…sono….gli Stati Uniti d’America. Il basketball invaso da europei ed asiatiaci, il baseball troppo east coast dove la maggior parte dei giocatori sono caraiabici e/o Latinos. Il Football invece e’ lo sport Americano per antonomasia dove circa 99% dei giocatori e’ nato negli States.
La partita per eccellenza e’ diventata la prima festa dopo il Natale, dove i supermercati vengono presi d’assalto e la commesse degli stessi, con sorrisi robotici, ti salutano dicendo “Happy Superbowl” e capisci che oramai e’ una festa a tutti gli effetti. Alle 4 del pomeriggio le strade diventano davvero deserte.
Ricevi inviti da persone che magari appena hai conosciuto per guardare la partita e mangiare il cosidetto menu’ da Superbowl. Tutto questo diviene quasi un rito, una tradizione e come ogni traduzione ci sono alcune pietanze che non posso mancare e che sono: Coscette di pollo fritte piccanti, nachos con il formaggio, il piccantissimo chili e ovviamente tutte queste pietanze inaffiate da birra assolutamente americana.
La mole di affari che si muove per la partita e’ inimmaginabile per 30 secondi di spot si parla di 4milioni di dollari, piu’ o meno le stesse tariffe per la pubblicità per la finale dei mondali di calcio. Le grandi compagnie di marketing hanno speciali dipartimenti che lavoro un intero anno solo per questa data. Molto ambita e’ la palma della pubblicita’ piu bella che ovviamente il giorno dopo riceve milioni di click su youtube. Come volume di affari e’ secondo solo al Natale.
Piccolo particolare per la sfida 2014 tra Seattle e Denver. Colorado contro Washington state, tra i primi stati ad approvare e legalizzare la marjauana infatti l’hastag era #stonerbowl. Che in poche parole “la partita dei Fattoni”
In sintesi il superbowl e’ una festa sport-sociale-commerciale veramente americana, come la festa del Ringraziamento.
A proposito la partita, quasi dimenticavo, vincono o meglio stravincono 43 a 8 i Seattle Seahawks sui Denver Broncos, favoriti alla vigilia. Non c’è stata storia; quello che doveva essere il superbowl più equilibrato, la migliore difesa di Seattle contro il miglior attacco di Denver, è risultato essere quello con il risultato meno incerto. 22-0 alla fine del primo tempo, 43-8 alla fine. Peyton Manning cancellato, cinque volte MVP, e grande vittoria della stratosferica difesa delle “aquile di mare”
Lo spettacoloè tutto nell’intervallo con lo show di Bruno Mars e quello dei Red Hot Chili Peppers, che cantavano «Give it away». In copertina il pubblico di Seatlle tra i più caldi e scatenati d’America il vero è proprio dodicesimo uomo in campo, omaggiato pure da un hashtag, #12thman, rilancianto su twitter anche da Obama.
03 febbraio n2014
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