Illude Sau, rovina Astori: l’Inter agguanta il pareggio in extremis
I nerazzurri di Stramaccioni non vanno oltre il pareggio: nella gara contro il Cagliari valida per la 13° giornata di serie A la squadra di Moratti agguanta un punto in extremis che, visti i pareggi di Napoli e Juventus, lascia l’amaro in bocca per un possibile ribaltone in classifica.
La partita regala emozioni da subito: al 10°, su assist di Cassano, Palacio si fa trovare pronto insaccando di testa per la rete dell’ 1-0. Il Cagliari, nonostante lo svantaggio, risponde a testa alta, rendendosi pericoloso con Nenè e Nainggolan. Il gol del pareggio arriva sul finire del primo tempo: Sau, imbeccato ottimamente da Cossu, si fa strada tra Juan Jesus e Samuel battendo l’incolpevole Handanovic.
La seconda frazione di gioco si apre con un errore grossolano di Astori, ma nessun attaccante nerazzurro riesce ad approfittarne. Milito si divora il gol del sorpasso al 54° a due passi da Agazzi. E allora, gol mangiato gol subito: Sau, dopo il palo di Pinilla, è lesto a ribattere il pallone in rete, portando in vantaggio i sardi al 66°.
L’Inter è costretta a tentare il tutto per tutto: entrano Alvarez e Coutinho per Cassano e Juan Jesus. Il risultato, però, si sblocca solo all’ 83° quando Astori, decisamente in giornata no, regala il gol del pareggio agli uomini di Moratti. Nel finale i nerazzurri chiedono un rigore per un fallo dello stesso difensore sardo, ma l’arbitro nega il tutto. Per proteste viene espulso Stramaccioni. Il triplice fischio finale accontenta soltanto la squadra sarda: Inter – Cagliari 2-2.
Nonostante gli svarioni difensivi, l’Inter ha giocato una buona partita contro un avversario in stato di grazia. Prestazione eccellente di Palacio, in gol ormai da diverse giornate e sempre presente sotto porta.
Ottima gara invece per Cagliari: sotto di un gol, la squadra di Pulga è riuscita a ribaltare il risultato grazie alla doppietta di Sau, per poi rovinare il tutto con l’autorete di Astori. Unica nota stonata: l’infortunio all’arcata sopraccigliare di Nenè.
Eduardo Desiderio