Nel solo primo semestre 2016 sono state più di 2.500 le sopravvenienze delle procedure in materia di riconoscimento della protezione internazionale nel distretto della Corte d’Appello di Napoli. Nello stesso periodo del 2015 vennero iscritti circa 800 procedimenti e nel 2014 appena 500. I dati sono emersi dalla relazione del presidente della Corte, Giuseppe De Carolis di Prossedi, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario in corso a Castel Capuano.
Immigrati: “Incremento delle procedure legato all’aumento dei flussi migratori”
“L’incremento di tali procedure è strettamente collegato al drammatico aumento dei flussi migratori provenienti dall’Africa e dall’Asia, considerato che – ha sottolineato De Carolis – tra le procedure in questione vi sono le opposizioni avverso le decisioni delle Commissioni territoriali per i rifugiati politici di competenza del tribunale ordinario del capoluogo del distretto della Corte d’Appello“. Per De Carolis tali procedure “devono ritenersi assolutamente prioritarie considerato che, finchè non interviene un provvedimento giudiziario definitivo che accerti il diritto o meno dei richiedenti a ottenere lo status di rifugiato, questi ultimi rimangono in una specie di limbo perché non possono nè ottenere il permesso di soggiorno per lavorare in Italia – ha aggiunto – né essere espulsi, con costi notevoli per lo Stato che deve mantenerli in centri di accoglienza spesso non adeguati e con forti rischi di tensioni sociali“, ha concluso De Carolis.