Tutti i giornali di informazione nazionale (o quasi) e le reti televisive generaliste hanno deciso di inquadrare Il dramma (non sportivo) che è andato in onda sabato sera dal punto di vista del tipico folklore napoletano, poiché è questo il prodotto che si vende.
Tutti hanno sbattuto in prima pagina Genny ’a carogna, non Gennaro De Tommaso, perché rappresentativo del tipico e colorito popolo napoletano (secondo loro), parlando in maniera accessoria di Ciro Esposito e degli altri due tifosi del Napoli (spariti dalle cronache) feriti in maniera più o meno grave.
Poco si parla del presunto feritore Daniele De Santis già noto alle pubbliche cronache per aver, ad esempio, non fatto giocare un derby romano.
Il paradosso si è raggiunto con l’accusa di rissa, mossa nei confronti di Ciro Esposito ed il suo piantonamento per evitare che possa scappare dal reparto di rianimazione dell’ospedale.
Genny ‘a carogna con la sua ignobile ed offensiva t-shirt fa molto clamore, ma tuttavia non risulta al momento che sia stata intrapresa alcuna azione nei suoi confronti, non che Genny si sia reso irreperibile viste le interviste che sta rilasciando ai giornali, inoltre si stanno moltiplicando a macchia d’olio i fotomontaggi in cui viene inserita la foto di Genny a dimostrare che l’obiettivo dei media di spostare l’attenzione sul “solito” napoletano violento è stato perfettamente raggiunto
Infine occorre rispettare la memoria dell’agente Raciti e l’operato della Giustizia che ha condannato in via definitiva Speziale. Tuttavia se però va condannata quella maglia, questa regola valga per tutti, altrimenti nessuno può fare la morale su Genny ‘a carogna che è, e resta il personaggio poco raccomandabile che tutti conosciamo ma non è l’unico ultrà con quella maglietta e che ha quel tipo di atteggiamenti, come ad esempio Daniele De Santis.