Ci sono anche i nomi dei tre 3 poliziotti che utilizzarono l’auto di servizio per ‘scortare’ la vettura del cantante Gigi D’Alessio per consentirgli di giungere in tempo a un concerto, nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita dagli uomini della Polizia di Stato di Caserta, nei confronti di 12 persone gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.
Peraltro tra loro, il Sovr. Albano Alessandro, come ammesso dallo stesso cantante, risulta essere uno degli uomini del suo staff, tanto da seguirlo nel corso di una tourneè negli Stati Uniti, assentandosi dal posto di lavoro previa presentazione di falsa certificazione sanitaria. Il provvedimento di stamattina all’alba, riguardava le 16 persone considerate vicine al clan camorristico Belforte già colpite, l’8 ottobre 2015, da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli su richiesta dalla Dda.
Il 26 ottobre il Tribunale del Riesame aveva annullato le misure cautelari per un vizio di forma, in particolare perché riteneva che il G.I.P. non avesse operato un’autonoma valutazione rispetto alla richiesta del P.M. L’acquisizione di “nuovi” elementi investigativi rappresentati, dalle propalazioni di Bucciero Donato, ritenuto il promotore dell’organizzazione, hanno indotto il P.M. a presentare al Gip del Tribunale di Napoli una nuova richiesta di misura cautelare per 12 persone. Le indagini svolte dalla Squadra mobile di Caserta avevano svelato che i due gruppi criminali impegnati dell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti, gestiti, il primo da Donato Bucciero, il secondo dal pregiudicato Giuseppe Liberato, godevano della complicità di tre poliziotti in servizio al Commissariato di Marcianise.
Gli inquirenti hanno scoperto che gli agenti di PS in cambio di denaro o altre utilità fornivano notizie riservata a Bucciero Donato e Liberato Giuseppe, per sfuggire alle investigazioni delle Forze dell’ordine. Gli accertamenti hanno evidenziato, inoltre, come gli stessi appartenenti alle Forze di Polizia in alcuni casi procedevano all’arresto in flagranza di persone appartenenti ad altri gruppi criminali per garantire il manti mento del monopolio nella vendita della droga nel territorio di Marcianise e comuni limitrofi da parte dei due sodalizi criminosi, facenti capo rispettivamente a Bucciero e Liberato.