De Magistris lo aveva dichiarato: “abbiamo tre priorità per migliorare la vivibilità dei napoletani: Asia, strade e trasporto pubblico“. Gli ultimi mesi sono stati davvero disastrosi per i pendolari napoletani e per tutti coloro che sono stati “costretti” ad avvalersi dei mezzi pubblici: ritardi, corse soppresse, autobus vecchi e affollati, disservizi che hanno aumentato il senso di rabbia ed insoddisfazione dei cittadini partenopei.
Ma, come annuncia l’amministratore delegato della holding dei trasporti napoletana Alberto Ramaglia, il Comune sta per stanziare cento milioni di euro per il miglioramento dei trasporti pubblici. Si tratta di una cifra che, per quanto consistente, non risolverà certo tutti i problemi e le inefficienze.
Tuttavia sicuramente fornirà un apporto indispensabile per un netto miglioramento della qualità e quantità dei trasporti della città. Anche perché, come evidenzia lo stesso Ramaglia, Napoli è l‘unico caso in Italia in cui il Comune contribuisce in termini percentuali in misura maggiore della Regione per i trasporti pubblici del capoluogo regionale: il Comune apporta infatti una quota di circa il sessanta per cento delle risorse, a fronte di un esiguo quaranta per cento della Regione, che si ostina a non riconoscere oltre la metà dei chilometri di tratte realmente offerti da ANM (2,5 milioni di chilometri su sei effettivamente offerti).
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