Cancellate le sanzioni per il trasporto illecito di rifiuti

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di Oceanus onlus


Cancellate le sanzioni per il trasporto illecito di rifiuti

Il vuoto normativo favorisce le ecomafie

Il ministro Prestigiacomo annuncia la piena operatività del Sistri, il sistema elettronico di controllo che consente la tracciabilità dei rifiuti speciali e speciali pericolosi su tutto il territorio nazionale e di quelli solidi urbani nella Regione Campania.
Il primo giugno il sistema SISTRI entrerà in vigore a pieno regime e prevede chiavette (usb) per accedere al sistema, trasmettere i dati e memorizzare informazioni, ma anche scatole nere da installare su ogni veicolo che trasporta questi rifiuti.

La cabina di regia con sala di controllo, call center, e reparto investigativo, e’ racchiusa in una struttura sulla Tiburtina alle porte di Roma. L’operazione Sistri coinvolge 320 mila aziende e 22 mila imprese di trasporti. Il progetto prevede la distribuzione di quasi 600 mila dispositivi elettronici con il monitoraggio continuo di circa 500 siti di smaltimento fra impianti di incenerimento e discariche.

Peccato che il ministro Prestigiacomo non specifica che lo scorso 22 dicembre, dando per scontato l’avvio del Sistri entro il 31 gennaio 2010, ha cancellato le vecchie sanzioni sul trasporto di rifiuti pericolosi, legate alla modulistica cartacea, e ha introdotte le nuove, che per essere applicate hanno però bisogno che il sistema elettronico di tracciabilità funzioni.
Ma dopo la proroga del 15 febbraio che ne sposta al 31 maggio la partenza, il Sistri e le sue normative rimangono ancora strumenti puramente virtuali.
Il risultato è un vuoto legislativo inaccettabile denunciato dalle Procure e dalle associazioni ambientaliste.

Infatti, il vecchio obbligo del formulario cartaceo è scomparso e non è più sanzionato, mentre i nuovi obblighi (scatole nere e dispositivi gps) introdotti con il Sistri non sono ancora sanzionabili.

In Italia l’80% circa dei rifiuti prodotto in totale e’ nella categoria dei rifiuti speciali di cui il 10% e’ costituito da quelli speciali pericolosi. Nel 2006 i rifiuti speciali prodotti in Italia sono stati 134,7 milioni di tonnellate, di cui circa nove milioni di quelli pericolosi; i rifiuti urbani ammontano invece a 33 milioni di tonnellate all’anno.
Forse è bene ricordare che nel nostro Paese spariscono nel nulla 30 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi, che vengono gestiti illegalmente dalle ecomafie.

Da gennaio a giugno 2011, salvo ulteriori deroghe, le ecomafie sono di fatto legalizzate dallo stato italiano.