A Grumo Nevano, una Piazza dedicata a Pasquale Miele, che 24 anni fa veniva barbaramente ucciso dalla camorra.
Ai nostri microfoni, i familiari della famiglia Miele e gli intervenuti.
” La storia di Pasquale Miele è simile a quella di tante altre persone che hanno perso la vita ingiustamente a causa della criminalità organizzata. Pasquale era un giovane imprenditore emergente di appena 28 anni, insieme al padre Tammaro e ad altri due fratelli, conduceva un piccolo laboratorio di abbigliamento, sistemato proprio accanto alla sua abitazione. Quel 6 Novembre del 1989 sembrava essere un sera come tante altre ma il temporale che si abbattè sul piccolo paesino di Grumo Nevano in quelle ore pareva preannunciare ciò che sarebbe accaduto di lì a poco. Pasquale si trovava nella sua casa, insieme alla sua famiglia, sentendo alcuni rumori si avvicinò alla finestra, aprendo leggermente le imposte e rimanendo fermo dietro al davanzale, ma proprio in quel momento i killer aprirono il fuoco ad altezza d’uomo colpendolo in pieno petto.
Tra il rumore dei tuoni e della pioggia fitta si confuse il terribile colpo che provocò la sua tragica morte. Le indagini furono subito puntate sul mondo del racket e per gli inquirenti ci furono pochi dubbi: l’esecuzione era stata compiuta da una banda che aveva l’ordine di intimidire la famiglia Miele. Pasquale era un ragazzo pieno di sogni, la cui vita è stata spezzata perché ha detto “NO”! L’ennesima vittima innocente di quel “male” chiamato camorra, quel male che da troppo tempo ormai è vivo e presente nel nostro tessuto sociale ma che può e deve essere sconfitto. Parole ripetute forse già tante volte, ma non si tratta di fantasticare o di sognare ad occhi aperti né di semplice utopia. Il nostro deve essere un impegno concreto e quotidiano, prendendo come esempio proprio coloro che hanno vissuto la loro vita in maniera giusta e onesta, non accettando compromessi di alcun genere perche’ la memoria appartiene al futuro!” (di Anna Miele, nipote della vittima)