di Federica Russo
Una conferenza “drammatizzata” sull’omosessualità in cui si raccontano verità nascoste al mondo con semplicità e profondità. Questo è “In pantaloni rosa e garofano verde”, lo spettacolo scritto e interpretato da Roberto Azzurro e Claudio Finelli, in scena al teatro Elicantropo fino all’8 dicembre.
I due attori alternano momenti di comicità a momenti di pura emozione. Attraverso il loro animo sensibile e ribelle raccontano una lunga storia d’amore, in dieci stazioni, dieci stanze dove vale la pena entrare, accomodarsi e ascoltare. Ascoltare per esempio la storia di una Napoli che, seppur pelle e ossa, è sempre pronta ad abbracciare tra i suoi vicoli tutti i suoi figli, accogliendoli in un rifugio chiassoso e ridente.
Una conferenza che ha come centro la rivendicazione della propria felicità, rimarcando la forza dell’amore tra poesia e attualità. Un viaggio di espressione, un ruggito contro l’omofobia e la sua ignoranza, dove i gay non stanno in un angolo, ma sono al centro del palco. “In pantaloni rosa e garofano verde” è il segno che nessuno è destinato a vivere nell’ombra che esiste un orgoglio gay perché esiste l’omofobia.
Un’avventura esistenziale in cui la bravura dei due attori pervade lo spettatore con l’abilità di vestire la tragedia con gli abiti della commedia. Uno spettacolo che sarebbe utile divulgare nelle scuole, perché, come afferma anche Pietro Pignatelli, il noto attore che ha assistito alla prima della rappresentazione, “non è mai presto per iniziare a fare educazione e prevenzione, ed evitare che si verifichino poi gesti estremi” come il suicidio adolescenziale, a cui la cronaca nera ci ha purtroppo abituati.
GUARDA IL VIDEO:
6 dicembre 2013