Intervista alla Dr.ssa Marina Melogli, Direttrice “Humaniter” di Napoli
In un panorama partenopeo sempre più caratterizzato dalla chiusura di luoghi di incontro, aggregazione e cultura – come cinema, librerie, circoli, etc. – esistono fortunatamente realtà in controtendenza, come ad esempio al Vomero la Società Umanitaria.
Ne parliamo, in occasione dell’Inaugurazione dell’Anno Accademico 2024-2025, con la Dr.ssa Marina Melogli, Direttrice della sede di Napoli, ma soprattutto anima e motore dell’Humaniter
Dr.ssa Melogli, quando è nata e come si è sviluppata nel tempo l’esperienza della Società Umanitaria?
La Società Umanitaria – una delle istituzioni storiche meneghine – fondazione senza scopo di lucro, già ente morale, nasce a Milano nel 1893 grazie al lascito testamentario di Prospero Moisè Loria – mecenate milanese di origine mantovana – che dava all’aggettivo “umanitaria” non il senso di semplice assistenza e beneficenza, ma di assistenza mediante lo studio, l’istruzione, il lavoro.
Da allora, l’Umanitaria si è fatta conoscere con oltre 130 anni di iniziative e di battaglie sociali, sempre al fianco dei più deboli, coniugando assistenza e lavoro, impegno sociale e istruzione, progresso e formazione, emancipazione e cultura. Cultura in senso sociale, ovvero curando una serie di iniziative che guardino all’uomo, alla donna, alla famiglia, di modo che ogni iniziativa dell’ente sia seriamente pensata al servizio di tutta la collettività, così da offrire una possibilità di riscatto e di crescita civile in una società che spesso dimentica cosa vuol dire l’impegno, il volontariato, la solidarietà.
È da qui che scaturisce l’Humaniter come la conosciamo qui a Napoli?
È nello spirito e nel contesto appena descritti che nel settembre del 1994, l’Umanitaria crea a Milano il progetto Humaniter, inizialmente inteso come “I corsi dell’Umanitaria”, e successivamente ampliato con una serie di attività e iniziative che rendono l’Humaniter un fiore all’occhiello della fondazione.
Nel 1996 la Società Umanitaria apre la sede a Napoli, in piazza Vanvitelli, cuore del Vomero, dove da 27 anni promuove un’intensa attività sociale e culturale: con progetti contro l’isolamento di giovani e anziani (Corsi Humaniter), contro la dispersione scolastica (Programma Mentore), Concorso Ambasciatori dei Diritti Umani, oltre ad una ricca programmazione culturale.
Ci parli di quali sono – e cosa rappresentano per l’utenza – le attività di Humaniter a Napoli.
A Napoli, la Società Umanitaria, con i suoi 1000 soci e oltre 180 volontari, è punto di riferimento cittadino per attività culturali, educative e sociali. Rappresenta un inedito “Centro di Socialità, Volontariato e Cultura”, ove non solo si offrono molteplici corsi e iniziative di arricchimento culturale, ma all’insegna dei valori della solidarietà, si fanno nuove conoscenze, si scambiano esperienze, si condividono interessi e nuove sollecitazioni. Infatti, il progetto Humaniter, oltre a costituire di fatto un luogo d’istruzione e di promozione culturale, d’aggregazione sociale e d’incontro tra generazioni, di scambio e di progettazione, è strutturato per svolgere la funzione di Centro di Cultura Popolare, nel senso più dinamico del termine. La sua mission è ben esemplificata nella definizione dell’allora Presidente e ideatore Massimo della Campa: “Una speciale Agorà dove far confluire idee, progetti e risorse umane. Non solo corsi per il tempo libero, ma stimolo di cambiamento e risorsa di innovazione”.
Qual è il “core” dell’Humaniter e quali sono le linee di indirizzo previste per gli anni a venire?
La forza di Humaniter sta nel suo essere una sorta di servizio sociale, dove i soci ritrovano il gusto per la vita, la voglia di emozionarsi, il desiderio di affiatarsi e di partecipare a quanto la Fondazione propone in campo sociale, diventando i principali promotori di idee e progetti, da realizzare sia nella sua sede, sia a beneficio della città. In questa scia negli anni a venire cercheremo di puntare sempre più sulla socializzazione cercando di proporre attività che possano competere con social, piattaforme e realtà virtuali che tenderanno sempre più a relegarci nelle nostre case.
Qual è il denominatore comune e la finalità delle svariate attività che svolgete?
I Corsi Humaniter per il tempo libero nascono nell’ottica della valorizzazione della cosiddetta “educazione degli adulti”. Sono tenuti da docenti volontari, soci che hanno dedicato la loro vita lavorativa o il loro tempo libero all’approfondimento di materie che desiderano condividere con altri soci, con lo scopo di rendere il tempo libero una risorsa preziosa e di qualità.
Proprio l’approfondimento diventa così il filo rosso che lega tra loro persone con la medesima curiosità per materie o discipline che vengono praticate per il puro piacere dello spirito, per l’importanza di dedicare tempo ed attenzione alla crescita individuale: letteratura, storia antica o contemporanea, scrittura creativa, linguistica, teatro, benessere, arte.
Una vasta scelta di discipline per rimanere aggiornati o per imparare cose nuove perché, come diceva qualcun altro… Non è mai troppo tardi!