Inaugurazione anno giudiziario, continua la protesta degli avvocati

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di Giovanni Copertino

Si è tenuta presso la Sala dei busti di Castel Capuano, l‘inaugurazione del nuovo anno giudiziario, dove sono continuate le proteste degli avvocati contro le ultime riforme in materia di giustizia. Dopo le manifestazioni durante la Conferenza Nazionale dell’Avvocatura, anche in questa occasione non sono mancate proteste sia fuori che dentro Castel Capuano, dove i membri del Consiglio dell’Ordine si sono presentati con le mani legate ed hanno voltato le spalle al rappresentante del Ministro della Giustizia Cancellieri.

E’ un oltraggio alla democrazia” così inizia ogni capoverso del discorso del Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, Avv. Francesco Caia, accompagnato da applausi ed ovazioni della platea presente. Il testo è chiaro e duro contro le recenti riforme della giustizia che avviliscono la classe e umiliano la giustizia, mettendo in pericolo il diritto di giustizia di tutti i cittadini. “E’ una protesta che deve coinvolgere tutti gli italiani” questa la frase ricorrente tra gli avvocati presenti.

Geografia giudiziaria, gratuito patrocinio, mediazione, risarcimento, motivazione a pagamento delle sentenze, sovraffollamento delle carceri, intercettazioni, controlli di massa della classe e tutte le ultime riforme nel mirino del discorso del presidente Caia, riforme che gli avvocati ritengono oltraggiose per la democrazia.

L’avvocatura italiana non intende più subire passivamente i provvedimenti legislativi calati dall’alto che minano le libertà costituzionale che sono il presupposto della democrazia” questo uno dei passi in cui con forza Caia contesta l’operato del ministero.

L’avvocatura chiede di svolgere un ruolo attivo nell’iter di formazione delle leggi, oltre a “chiedere l’immediato ritiro di tutti i provvedimenti che pregiudicano il libero accesso alla giustizia da parte dei cittadini e la funzione degli avvocati”

“Le limitazioni e le mortificazioni inferte alla professione forense rappresentano il primo passo per la soppressione dei diritti civili”, parole che lasciano presagire e richiamano fatti e vicende che sembrano lontane dalla realtà italiana ma che Caia nel suo discorso paventa probabili se tali riforme resteranno tali.

Viva l’avvocatura, viva la libertà, viva la democrazia con queste parole Caia termina il suo accorato discorso, subito dopo il consiglio dell’ordine e gli avvocati presenti hanno abbandonato la Sala dei Baroni.

Nelle nostre interviste il Presidente Avv. Francesco Caia, il Cardinale Crescenzio Sepe, i consiglieri Giuseppe Napolitano, Deosdesio Litterio, Maurizio Bianco e Gianfranco Mallardo, i molti avvocati presenti ed il Dott. Giandomenico Lepore.