Ambientalisti sul piede di guerra dinanzi alla possibilità di un ampliamento dell’inceneritore di Acerra. Dopo il “traguardo” dei 3 mln di tonnellate di rifiuti bruciati raggiunto e l’ok dell’Ispra, che ha certificato come la gestione dell’impianto garantisca l’attuazione delle migliori pratiche per la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, la conferenza dei servizi della Regione Campania potrebbe decidere l’apertura di una quarta linea dell’impianto di termovalorizzazione. Notizia che ha messo in allarme molte associazioni ambientaliste, tra cui la Rete Campana per la Civiltà del Sole e della Biodiversità, che in un comunicato stampa ha espresso la sua totale opposizione a questa “ennesima, pesantissima, sciagura per l’ambiente e la salute della Campania” e ha chiesto alle autorità competenti di impegnarsi invece per la progressiva chiusura del termovalorizzatore di Acerra.
Ampliare l’impianto di Acerra con l’attivazione di una quarta linea di incenerimento infatti non risponderebbe alle esigenze in termini di smaltimento dei rifiuti, secondo l’associazione, ma andrebbe semplicemente a rimpinguare le tasche della A2A, la società che gestisce l’impianto di Acerra. Dietro la scelta si celerebbero dunque, secondo la Rete Campana, altri interessi. E sulla pericolosità per la salute dei cittadini l’associazione denuncia: “È un’abnorme e cosciente bugia affermare che in questi quattro anni del funzionamento dell’inceneritore non vi siano stati danni gravissimi ed incalcolabili per la salute e per l’ambiente”. Danni “legalizzati” che andrebbero a sommarsi a quelli “illegali” provocati dagli sversamenti abusivi che non hanno risparmiato i terreni di Acerra, proprio in questi giorni sotto sequestro da parte del Corpo Forestale dello Stato, che sta scavando per accertare i livelli di contaminazione delle varie aree che rientrano nel perimetro della Terra dei Fuochi.
“Le sostanze inquinanti” prosegue il comunicato “soprattutto quelle dure a morire, quali diossina e frani, vengono assorbite dagli esseri umani, dagli animali, da frutta e verdura, da piante, da monumenti; tutto questo, a partire dai polmoni delle persone, costituisce la “discarica” degli inceneritori: una verità che nessuno può cancellare. Il domani di ogni giorno in cui è in funzione un inceneritore è più inquinato del giorno precedente e questo naturalmente vale anche per Acerra”.
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