Il rinvio a giudizio c’era stato a ottobre 2014, ma ora si va probabilmente verso l’archiviazione delle posizioni di Luigi De Magistris e Stefano Caldoro nell’inchiesta America’s Cup di Napoli. Il sindaco e il governatore della Regione Campania erano stati rinviati a giudizio insieme ad altri 16 indagati, tra imprenditori e funzionari pubblici, per illecita selezione di socio privato, un reato affine alla turbativa d’asta, in relazione all’edizione 2012 dell’America’s Cup.
Inchiesta America’s Cup, ecco di cosa erano accusati De Magistris e Caldoro
Il sindaco di Napoli e il governatore Caldoro sono stati indagati per aver indebitamente selezionato, secondo gli inquirenti, l’Unione Industriali di Napoli come partner della società Acn, American Cup Napoli, senza indire alcun bando pubblico. Nel 2013 all’Unione Industriali subentrò, in una maniera che resta poco chiara, la Camera di Commercio. Nell’inchiesta America’s Cup fu coinvolto (e tuttora resta indagato) anche Claudio De Magistris, fratello del sindaco che recentemente ha lasciato la carica di delegato ai Grandi Eventi del Comune di Napoli, che ricopriva in maniera gratuita, per dedicarsi alla gestione della nascente associazione “Dema” fondata da Luigi De Magistris.
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Ecco perché la Procura di Napoli archivierà le posizioni di De Magistris e Caldoro
Il motivo dell’archiviazione è molto semplice: le posizioni di sindaco di Napoli e presidente della Regione Campania non sono paragonabili a quelle di una serie di imputati per i quali resta confermato invece il rinvio a giudizio. Stralciata anche la posizione dell’ex presidente della Provincia Luigi Cesaro, e quella di Paolo Graziano, ex presidente Unione Industriali di Napoli, indagato per abuso d’ufficio in relazione alla partnership creata tra Acn, American Cup Napoli, e l’associazione di categoria di cui Graziano era presidente.
Le indagini nell’ambito dell’inchiesta America’s Cup però non si fermano. Restano 14 indagati, tra imprenditori e funzionari pubblici, per i quali è stata confermata dalla Procura di Napoli la richiesta di rinvio a giudizio. Le accuse sono, a vario titolo, di: associazione per delinquere, turbativa d’asta, falso e abuso d’ufficio.