Indipendentisti arrestati: richiesto il dissequestro della bandiera

Un pool di avvocati sta seguendo da vicino la vicenda dei due indipendentisti fermati per aver esposto la bandiera duosiciliana all’interno di una caserma, pronta la richiesta alla procura per il dissequestro del vessillo

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Clima sempre più infuocato intorno alla vicenda di Nicola Terlizzi e di Ferdinando Ambrosio, i due indipendentisti arrestati dalla Digos per aver esposto la bandiera delle Due Sicilie all’interno della caserma Nino Bixio. I diversi gruppi indipendentisti preannunciano sollevazioni per i prossimi giorni e non sono da escludere azioni eclatanti. Le date possibili per le sollevazioni degli indipendentisti sono sabato 1 novembre o martedì 4 novembre, giorno della festa delle forze armate. Con ogni probabilità saranno esposti striscioni e bandiere borboniche sotto la sede della prefettura o fuori la stessa caserma Nino Bixio, dove si sono svolti i fatti.

Un pool di avvocati sta monitorando attentamente la situazione

Un gruppo di avvocati sta intanto seguendo da vicino la questione. Tra questi il noto penalista Sergio Pisani che, insieme all’avvocato Rocco Bruno Condoleo, ha stilato il testo di una istanza che chiede il dissequestro della bandiera duosiciliana sequestrata dalla Digos quale “corpo del reato”. “Se i fatti sono andati effettivamente come li hanno raccontato i ragazzi – ha dichiarato l’avvocato Sergio Pisani – non esiste alcun presupposto per i reati che gli sono stati contestati”. Resta ancora da capire, infatti, come abbiano fatto due persone con una vistosa bandiera ad entrare all’interno di una caserma ben piantonata da guardie armate.

L’avvocato: “i due ragazzi non sono due terroristi, la caserma quel giorno era aperta al pubblico

«Tengo a portare in evidenza – ha dichiarato l’avvocato Rocco Bruno Condoleo – che i due ragazzi arrestati non sono due terroristi. Sono due persone perbene che la mattina vanno a lavorare. Con ogni probabilità – ha proseguito Condoleo – la Digos domani trasmetterà gli atti al Pubblico Ministero che invierà le comunicazioni di rito. Al momento il fascicolo non è stato ancora presentato al magistrato e quindi non si può ancora dire come procederà la questione. La cosa che resta da capire e sulla quale porremo la maggiore attenzione, è come si possa configurare il reato di accesso in luoghi di interesse militare se la caserma quel giorno era aperta al pubblico proprio per la manifestazione dei bersaglieri.