Iniziano i saldi, ma le vendite restano in calo. Ecco il piano del Comune per salvare il commercio

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di Giuliana Gugliotti

Intervenire sul caro affitti, rilanciare il commercio napoletano attraverso la valorizzazione dei negozi e delle botteghe storiche di Napoli, stanziare dei fondi a sostegno delle reti di impresa, tutelare la legalità.

Sono solo alcuni dei punti del piano De Magistris per risollevare il commercio partenopeo. Che sembra averne davvero bisogno. La prima settimana di saldi si è conclusa in ribasso, senza dare i risultati sperati.

A poco è servita l’istituzione, lo scorso 5 luglio, del nuovo centro commerciale naturale di via Toledo, presieduto da Giuseppe Giancristofaro, storico commerciante napoletano, e costituito da oltre 30 operatori attivi nella zona, che va ad aggiungersi ai quattro centri già esistenti (Via Epomeo, Borgo Orefici, Borgo Partenope e Botteghe Tessili di Piazza Mercato).

Il calo di vendite maggiore si registra nel settore abbigliamento, meno nell’alimentare. Il perché è semplice: la gente non ha soldi, e spende quel poco soltanto per gli acquisti necessari. Così strade e negozi restano deserti. Via Toledo, complice anche la chiusura al traffico di piazza Dante con la Ztl, resta una delle zone più colpite dalla crisi.

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“Le denunce di Confcommercio e di Confesercenti sull’andamento dei primi giorni dei saldi sono particolarmente preoccupanti: la generale crisi del nostro Paese si riflette molto negativamente sui saldi che hanno rappresentato, in questi anni, una boccata d’ossigeno per il settore del commercio, oltre che per i consumatori. Occorre intervenire rapidamente per evitare una impennata vertiginosa nel numero di negozi costretti a chiudere e la desertificazione di intere aree della città” afferma l’assessore Panini, annunciando lo stanziamento di 5 mln di euro con un prossimo bando, per “sostenere l’attuale assetto commerciale e produttivo della città”.

Ma il problema più urgente da risolvere resta quello degli affitti. Perché, se i cittadini affrontano un calo di liquidità che spinge a rinunciare alle spese extra, i commercianti si trovano di fronte all’impossibilità di pagare gli affitti dei loro negozi.

“Il tema del caro affitti è decisivo: va interrotta una spirale in base alla quale aumentano i costi e diminuiscono le vendite. Occorrono misure urgenti che calmierino il mercato, che introducano una relazione vera fra proprietario ed affittuario, che favoriscano – con una politica di incentivi – le buone pratiche” conclude Panini.