Al Circolo Unificato Militari d’Italia di Caserta, iniziano i lavori del progetto itinerante “Innamòrati di Te”, promosso da Codere Italia multinazionale spagnola leader nel settore del gioco privato, presente in otto paesi: Spagna, Italia, America Latina, Argentina, Messico, Panama, Colombia, Uruguay, Brasile.
L’iniziativa nasce nel giugno 2015 per sensibilizzare su storie di violenza, abusi, maltrattamenti che vedono vittime le donne. “Il progetto itinerante di Codere Italia parte dall’esigenza di fare arrivare sui territori nei quali operiamo il tema del sociale, portato avanti in sinergia con le istituzioni pubbliche e private“, dichiara Imma Romano, responsabile Relazioni Istituzionali di Codere Italia.
All’incontro, che si sta svolgendo presso il Circolo Unificato Militari d’Italia, partecipano: Emanuele Valente, Fondatrice dell’Osservatorio sul Femminicidio in Quanto Donna; Maria Antonietta Labianca, avvocato penalista e vicepresidente A.D.G.I, Associazione Giuriste Italia; Anna Tarabuso, dell’Ordine dei Medici di Caserta e consigliera referente per la Commissione Osservatorio al Femminile; Luca Mazzoni, istruttore di Krav Maga e Raffaella Palladino, Presidente Cooperativa Eva.
“Le misure che mettiamo in campo per sostenere le donne vittime di abusi – dice Raffaella Palladino – sono l’attivazione di Centri Antiviolenza e Case di Accoglienza, servizi complessi che vogliono non solo sostenere ma anche intervenire nel contesto territoriale, per promuovere un profondo cambiamento culturale, su realtà che registrano una forte subordinazione di un genere rispetto all’altro“. Durante la conferenza è’ stato proiettato anche un video realizzato dall’Osservatorio sul Femminicio In Quanto Donna che racconta le storie di violenza e abusi avvenute in Italia, raccontate attraverso i volti dei protagonisti, vittime e carnefici.
“Il primo passo e’ parlarne, iniziare a partecipare alle attività che propone il territorio“, spiega Emanuela Valente, Fondatrice dell’Osservatorio sul Femminicidio In Quanto Tale, ricordando che in Campania si registrano anche crimini particolarmente efferati, come quelli della piccola Fortuna, di Maria Belmonte, Elisabetta Grande, Katiuscia Gabrielli, Veronica Abate, Giovanna De Lucia, Maria Rosa Nugnes e Carmen Polace.
“Tutte storie con violenze non uguali – conclude Emanuela Valente – che hanno però un comune denominatore: quello della “scomparsa”, dopo la quale nessuno le cerca“. Nonostante nel 2014 la Regione Campania si sia aggiudicata la maglia nera per l’alto numero di femminicidi, 20 in 12 mesi, le attività messe in campo da associazioni e professionisti sul territorio nel 2015, hanno portato una riduzione dei casi da 20 a 7, un dato significativo.
Ha concluso i lavori Anna Tarabuso, Consigliere e referente interno Commissione Osservatorio femminile Ordine dei Medici di Caserta che ha ricordato l’importanza del prevedere all’interno di ogni Pronto Soccorso un “percorso rosa di accoglienza” con personale specializzato di supporto alle donne vittime di violenza, in linea con la legge 208/15.
All’incontro erano presenti anche gli allievi della classe 5H del Liceo Scientifico Alessandro Manzoni di Caserta che hanno preso parte ad una rappresentazione di difesa e sicurezza personale tenuta dall’istruttore di Krav Maga, Luca Mazzoni.
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