Insultata sul web per un video hard, accade a Pozzuoli. Bastano pochi secondi per diffondere news o immagini su Whatsapp, minuti e ore perché alcune diventino virali. Così, dopo la tragica fine di Tiziana Cantone (morta suicida dopo aver provato a fermare sue immagini hot finite su decine di siti), non può non colpire l’immaginario collettivo la notizia di un video hard che ritrae una 19enne di Pozzuoli. Eppure, la dimensione mediatica di questo episodio – che come centinaia/migliaia si può catalogare nel cyberbullismo – nel giro di poche ore ha assunto proporzioni enormi spostando però l’attenzione dalla vittima all’autore di un post su Facebook che ha commentato duramente e volgarmente il fatto. Un ragazzo di 21 anni, Davide Chello, che è stato prima bersagliato di post su post, compresi quelli feroci della blogger Selvaggia Lucarelli, e addirittura si è fatto intervistare, neanche avesse vinto un Nobel. A fare lo “scoop” è stato Gennaro Del Giudice, cronista del quotidiano on line Cronaca Flegrea.
L’unico con cui il 21enne ha voluto parlare, sfogarsi fino a autodefinirsi “vittima”. La storia di questo episodio di cyberbullismo comincia molti giorni fa quando a Pozzuoli e dintorni comincia a girare sui cellulari e gli smartphone il video hard di una Ragazza (19 anni, frequenta un istituto puteolano). Poi arriva Davide che, dopo averlo visto al bar con gli amici, posta un messaggio in cui racconta del video, dice che conosce la protagonista, allude a uno “stile Tiziana Cantone” e, fra le altre cose, scrive: “Sembrava il doppiaggio di Cicciolina in dialetto“. Al cronista flegreo, da cui si fa tranquillamente fotografare, Davide dice di sentirsi come “un capro espiatorio” di non conoscere effettivamente la ragazza, “siamo amici su Fb“, e si mostra offeso per le valanghe di insulti che sono arrivati a lui e alla sua famiglia dopo essere stato taggato dalla Lucarelli.
Dice anche di essere stato fermato in strada. Aggiunge di non essere pentito di quello che ha scritto: “Se devo dire che ho sbagliato, no. Non lo dico. Però non utilizzerei quei termini e non utilizzerei Tiziana Cantone. Sarò maschilista, bigotto. Però ditemi che colpe ho?“. Davide non ha dubbi quando il cronista gli chiede cosa avrebbe fatto se si fosse trattato di sua sorella: “Avrebbe subito le conseguenze come ora questa ragazza. Ognuno quando fa qualcosa sa a cosa va incontro“. Lui, però, una sorella non ce l’ha. E’ figlio unico e lavoricchia in giro, si arrangia. Ora vuole andare da uno psicologo, “voglio farmi aiutare per la prima volta in vita mia” e aspetta “di parlare con un avvocato e se ci sono i presupposti sono pronto a denunciare la Lucarelli“. A Pozzuoli non si parla d’altro. E il sindaco Vincenzo Figliolia ha assicurato che “la rete di Servizi sociali è pronta a fornire il dovuto supporto“. “Considerando anche le denunce presentate, voglio informare la vittima di questo ennesimo assurdo episodio, e la sua famiglia, di non sentirsi soli“.
This post was published on Set 27, 2016 9:01
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