Se sia o meno una sfida scudetto lo scopriremo solo più avanti. Inter-Napoli è un classico per il nostro campionato e può essere un test sia per Ranieri che per Mazzarri. L’ex Ranieri è al debutto al San Siro, anche Leonardo cominciò in casa col Napoli, vincendo 3-1, e deve dimostrare che la squadra nerazzurra può aspirare a un ruolo di protagonista nel campionato. Per il mister del Napoli il palcoscenico del San Siro può indicare la strada giusta e dare il definitivo segnale che il Napoli ha effettuato il salto di qualità. Gli azzurri si presentano in uno stadio in cui non vincono da 17 anni e dove perdono con l’Inter da otto stagioni di fila. Con la vittoria Lavezzi e compagni dimostrerebbero di poter gestire il doppio impegno sia campionato che in Europa e di poter far strada in entrambe le competizioni.
Il Napoli si presenta con la formazione tipo tranne che per una delle sue pedine fondamentali: Cavani sostituito da Pandev, ex di turno. Ma a posizionarsi al posto di Cavani come centravanti è Lavezzi, con Pandev e Hasmik nel ruolo di suggeritori. Difesa a tre Campagnaro-Cannavaro-Aronica, a centrocampo, a sinistra Zuniga a destra Maggio, in mezzo Inler-Gargano.
L’incontro. L’Inter parte forte e con Maicon, sulla fasce, spinge e mette in difficoltà la difesa del Napoli che vigila e controlla, provando a ripartire con Zuniga e Lavezzi e con Maggio ben ripresosi dall’infortunio. Obi ammonito al 7’.
Ammonizione ingiusta che peserà. Forlan al 12’ ci prova da fuori, palla che passa a mezzo metro dal palo sinistro, De Santis immobile. Al 16’ vola via la giacca di Mazzarri.
Campagnaro al 18’ crossa al centro e Zuniga di testa spiazza e manda fuori, con Julio Cesar titubante nell’uscita. I primi venti minuti del match sono piacevoli. Per l’Inter Maicon in evidenza, prima apparizione dopo l’intervento al menisco di agosto. Il Napoli, ben pressato dai nerazzurri, esce e spinge sulle fasce.
Al 22’ punizione da 25 metri per Inler palla fuori. Al 24’ gol annullato all’ Inter. Tiro da fuori di Zanetti, De Sanctis non blocca e Pazzini si avventa sul pallone e segna ma in evidente posizione di fuorigioco. L’Inter si sveglia e reagisce, ma il Napoli risponde con due corner consecutivi, chiudendo l’Inter in area. Bella partita. Le fasce sono di dominio degli azzurri.
Al 34’ Zanetti atterra Lavezzi lanciato in porta, fallo evidente, ma inspiegabilmente Rocchi non fischia. Alvino impreca “il mostro di Firenze è tornato …”. Ancora Lavezzi, con un tunnel si libera di Chivu, che lo atterra, ammonizione. Continua il Lavezzi show che si fa atterrare da mezza difesa nerazzurra, l’arbitra non sanziona.
Inizia il secondo tempo con un Napoli a gestire, scambi di cortesie tra Campagnaro e Aronica con Pazzini. Al 50’ entra Mascara per un evanescente Pandev. Il siciliano sarà protagonista dell’incontro
Infatti Mascara con una delicatezza, da grande giocatore, lancia al centro per Maggio che anticipa in corsa il “veloce” Nagatomo e Julio Cesar. E’ il 56′ ed è 2 a 0, l’apoteosi azzurra. Luci a San Siro….. ma solo per il Napoli.
Stankovic per Alvarez al 15’, inconsistente. L’Inter è presa in mezzo dal Napoli e nervosamente non riesce a riprendersi la partita. Anzi sono falli a ripetizione sui veloci giocatori azzurri che sgusciano da ogni parte. Al 65’ il Napoli vicino al terzo gol, Zuniga si divora un occasione da gol solo davanti a Julio Cesar. Su preciso passaggio di Hamsik al centro il colombiano tira fuori a tre metri dalla porta.
Al 68’ Zarate per Forlan, che, tranne per un tiro iniziale, nessuno si accorge della sua presenza nel match.
Al 80’ il San Siro si sfolla dei tifosi nerazzurri lasciando spazio ai tifosi azzurri presenti che festeggiano intonando la canzone ‘O surdato nnammurato’. Con rabbia i tifosi interisti fischiano ma il coro napoletano continuerà fino alla fine ed oltre.
Seguire la telecronaca con la voce ed il commento di Carlo Alvino è un quid pluris per chi deve scrivere di questo match storico. L’evidente schieramento del telecronista per il Napoli, a cui mi associo, rende la visione e l’ascolto dell’incontro divertente ed ancora più coinvolgente, sembra essere lì dove il miracolo avviene, “nell’ ex scala del calcio“
All’86’ Mazzarri si rimette la giacca per prepararsi alla passerella finale e festeggiare i suoi 50 anni ed il ritorno alla vittoria del Napoli a Milano dopo 17 anni. Fischio finale e dopo le tre polpette al Milan il menù si ripete anche con l’Inter.
Emanuele La Veglia
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