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Intervista a uno dei clochard che “occupano” la Galleria Principe

Le tristi volte della galleria Principe di Napoli ospitano le storie più disparate. Sono tanti gli uomini e le donne che, per scelta personale o per necessità sono costretti a crearsi un giaciglio tra la sporcizia. Storie di moderni poveri, persone come tante che un errore di gioventù o un matrimonio finito male possono ridurre a vivere di espedienti ed elemosine.

Non solo extracomunitari: è la storia di Gianluca, clochard di Casoria, finito sulla strada a causa di un matrimonio fallito

E’ la storia di Gianluca, 41 anni, napoletano di Casoria, costretto da circa tre anni a vivere tra i cartoni a causa dei suoi problemi con la droga. “Sono tre anni che faccio questa vita – spiega Gianluca che ha chiesto espressamente di non essere ripreso in volto – a causa del fallimento del mio matrimonio. Io ho un figlio di 16 anni, continua, che mia moglie mi fa vedere solo nel fine settimana perché dice che io posso portarlo sulla cattiva strada. Io ho avuto in passato dei problemi con la giustizia – continua – ma ora ne sono uscito. Ho pagato il mio debito con la giustizia e ora lavoro onestamente cercando di arrangiarmi come posso”.

Una vita fatta di freddo, fame, solitudine e pericoli quotidiani

Gianluca ci spiega come è fatta la vita di notte. Una vita di freddo, fame e di pericoli quotidiani: “ Stare per strada è brutto – spiega – anche perché a parte la Caritas che ci aiuta e ci sostiene non sempre chi si avvicina a noi ha buone intenzioni. A parte i ragazzini che si divertono a bruciare i cartoni sui quali dormiamo ci sono tanti malintenzionati che per pochi spiccioli ci ammazzano di botte. Una situazione simile – continua – mi è capitata quando dormivo a piazza Garibaldi”.

“Io voglio cambiare, voglio dare un buon esempio a mio figlio, ma non è facile”

Se è vero che ci sono tante persone che adottano questo sistema di vita per libera scelta sono tante le storie, come quelle di Gianluca, di persone che vorrebbero cambiare ma che non ci riescono. “Io sono cambiato – afferma il clochard – ho capito i miei sbagli e vorrei rimediare. Però non è una cosa facile, nessuno ti aiuta e devi contare solo sulle tue forze. Io sono cambiato anche per mio figlio – conclude con un velo di commozione – Dio sa cosa sto patendo e speriamo che presto per me ci sarà una nuova occasione”.

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Redazione Desk

Questo articolo è stato scritto dalla redazione di Road Tv Italia. La web tv libera, indipendente, fatta dalla gente e con la gente.

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