“Le case editrici indipendenti, imprese culturali coraggiose, stanno pagando un prezzo altissimo all’emergenza economica derivante dall’epidemia di Covid-19 e la ripresa sarà particolarmente dura”. Con queste parole, alcune settimane fa, le scrittrici e gli scrittori campani hanno cercato di porre l’attenzione su un tema molto delicato, in piena emergenza Coronavirus.
“Le case editrici indipendenti – si legge –, quelle che si prendono cura dei loro libri considerandoli come delle creature che bisogna accompagnare fino dal momento in cui muovono i primi passi, hanno subito un brusco arresto alle loro attività e ai loro progetti. Fiere, festival ed eventi annullati, tutte le occasioni di incontrare il grande pubblico ormai inesistenti, tutte occasioni mancate che non potranno mai essere sostituite dai mille modi social che in questi mesi hanno tenuto comunque coesi scrittrici, scrittori e lettori. Un mondo, quello delle piccole e micro case editrici, che non ha grandi numeri da proporre ma che tiene insieme ricerca nelle forme e nella struttura dei libri con la ricerca nella bella scrittura, che ha radici nell’editoria locale che tramanda storie e tradizioni destinate altrimenti, prima o poi, all’oblio”.
“Ora c’è l’urgenza di rimettere in piedi questo sistema di piccole realtà editoriali, nella nostra Regione sono oltre cento, che rischiano di scomparire dal panorama editoriale a causa dello stop imposto dall’emergenza sanitaria e dalla ripresa di cui non si intravedono i contorni nei prossimi mesi dando un duro colpo alla vivacità culturale della nostra regione. In questo contesto così problematico e dalle tinte così fosche, un ruolo fondamentale può e deve svolgerlo l’Istituzione Regionale a cui viene rivolto questo appello ad appoggiare il programma proposto dalle Associazioni degli Editori, perché sostenere l’acquisto di un libro degli editori campani è un atto d’amore verso la nostra terra, è diffondere bellezza e può sicuramente aiutare questi piccoli editori indipendenti a riprendere – conclude il documento – il loro cammino e i loro progetti”.
Nei giorni scorsi, gli editori indipendenti campani hanno lanciato, a loro volta, un sos urgente alla Regione e al presidente De Luca attraverso una lettera della rete campana Adei, che porta la firma di numerosi scrittori tra cui Raffaele La Capria, Maurizio Braucci e molti altri, contro la crisi economica del momento storico. “Tra le proposte – dice Alberto D’Angelo che con Lina Marigliano è l’editore “Il Filo di Partenope”, nonché trai promotori dell’iniziativa – c’è un programma che attraverso buoni libro incentivi l’acquisto di volumi degli editori campani. Si tratta di una iniziativa che viene attuata in tutte le regioni con uguali modalità, ma passa attraverso le biblioteche, qui invece vorremmo che fosse previsto l’accesso direttamente al pubblico dei lettori”.
L’invito è stato battezzato “Investiamo in Titoli” e ha visto molti firmatari importanti come Eugenio Lucrezi, Pasquale Belfiore, Maria Luisa Margiotta, Paola Nasti e tanti altri. “Sostenere l’acquisto di un libro degli editori campani – dicono i promotori del progetto – è un atto d’amore verso la nostra terra”. A proporre l’appello sigle napoletane quali Homo Scrivens, Valtrend, Avagliano.
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