di Francesco Monaco
Serviva una vittoria contro una tra Danimarca ed Armenia e l’Italia sarebbe stata certa di essere testa di serie ai prossimi sorteggi mondiali; invece gli azzurri raccolgono solo due scialbi pareggi, entrambi per 2-2, e rimettono tutto nelle mani di Colombia e Uruguay: se stanotte entrambe vincono, i nostri perderanno il posto in prima fascia.
L’Italia torna a Napoli dopo sette anni (l’ultima fu nel settembre 2006, 1-1 con la Lituania) e Prandelli regala le luci della ribalta allo scugnizzo di casa, Insigne. Lorenzo il magnifico è il migliore dei suoi, regalando giocate e tocchi di gran classe. Nel complesso, tuttavia, è una brutta Italia, capace di prendere gol dopo appena cinque minuti a causa di un grave errore di Aquilani, che lancia Movsisyan davanti a Marchetti. Destro implacabile e vantaggio ospite.
Con la qualificazione in tasca, c’è da salvare un posto tra le teste di serie. Insigne ci prova in tutti i modi, centrando il palo al 22°, ma trovando, due minuti dopo, l’assist perfetto per la testa di Florenzi che impatta il risultato.
Nella ripresa Prandelli getta nella mischia Balotelli, ma è ancora l’Armenia a passare. Al 25° è Mkhitaryan a bucare la rete di Marchetti, protagonista di una goffa uscita a vuoto. Sembra andare tutto storto, ma al 31° Pirlo confeziona un assist al millimetro per Balotelli, che di destro non sbaglia riportando nuovamente il risultato in parità.
Gli azzurri tentano l’assalto finale, rischiando anche di subire la terza rete, ma non trovano il gol della vittoria. La nazionale conserva l’imbattibilità, ma getta alle ortiche una grossa occasione.
15 ottobre 2013