Lo street artist Jorit Agosh mostra il suo volto, per la prima volta, all’inaugurazione del murale che ritrae Ilaria Cucchi: “Ilaria è un simbolo di resistenza”.
Il volto intenso di Ilaria Cucchi, con quell’espressione che per anni ha accompagnato le cronache dei processi sulla morte di suo fratello Stefano, il geometra romano arrestato per possesso di droga. Quel volto è ora la facciata di un palazzo di Napoli, in via Verrotti all’Arenella. “Ilaria è un simbolo di resistenza, non solo per me ma credo per l’Italia” sottolinea lo street artist Jorit Agoch, che a Napoli a “ridisegnato” anche altri quartieri con i suoi murales con i volti di San Gennaro, di Che Guevara e di Maradona, fino ad arrivare a Betlemme, dove fu arrestato per aver ritratto anche Ahed Tamimi.
Jorit partecipa al festival “Assafa’“, un progetto promosso dall’assessorato al Welfare del Comune di Napoli con tante associazioni che hanno avviato una serie di iniziative per portare 1700 bambini e adolescenti a riappropriarsi dei quartieri, della strada nel modo giusto. Oltre 220 operatori ed educatori lavoreranno a questa iniziativa in 26 laboratori, e mostra per la prima volta il suo volto a fotografi e cameramen. Street art e rap animeranno i quartieri difficili di Napoli, dal centro alla periferia. Al termine del progetto sarà realizzato un viedoclip con le esibizioni di dieci rapper napoletani.
La città dei ragazzi, il progetto nel quale rientra il mural di Jorit
Il murale di Jorit rientra nel progetto “La città dei ragazzi” e per il giovane artista di strada il murale inaugurato è nato da una semplice telefonata con Ilaria Cucchi. “L’ho sentita ed è stata contenta” racconta proprio di fronte a Ilaria Cucchi, che ha partecipato alla cerimonia. “Finalmente il muro di gomma istituzionale sporco di sangue si sta rompendo – sottolinea il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris – E sono particolarmente lieto di dare il benvenuto a Ilaria, perché so quanto è stata ed è determinante per la giustizia e la verità di una pagina ignobile e criminale che ha contraddistinto la storia istituzionale del nostro Paese: la morte e l’omicidio di Stefano Cucchi“.