Proprio lui, l’uomo più atteso, decide la sfida dello Juventus Stadium: non esulta al gol Higuain, ma lascia i suoi ex compagni di squadra a -7 dalla vetta. Di Bonucci e Callejon le altre marcature, tutte nel secondo tempo: una gara equilibrata, nel quale il Napoli si è fatto preferire per il gioco espresso ma che ha visto una Juventus più scaltra e fortunata.
Nel primo tempo succede poco: le due squadre sono molto lunghe fin dalle prime battute e la partita si gioca fin da subito su un piano strettamente fisico, con un gioco sempre molto spezzettato. D’altronde già le formazioni iniziali, con l’inserimento di Chiriches e Diawara (tra i migliori dei suoi) da un lato, e Lichtsteiner ed Hernanes dall’altro, lasciavano presagire la bagarre a centrocampo. In avanti, Higuain e Mandzukic per i bianconeri, il trio Insigne–Mertens–Callejon per il Napoli. Sarri ripropone il suo mantra fatto di risultati attraverso il gioco e le ammonizioni a Chiellini ed Alex Sandro sono figlie dell’inerzia favorevole al Napoli. La Juve si vede solo in un pericoloso inserimento del Pipita, chiuso da un ottimo Chiriches. Sul finire della frazione si infortunia Chiellini ed Allegri cambia modulo: si passa dal 3-5-2 al 4-4-2, con il subentrante Cuadrado esterno alto.
Il secondo tempo invece, è di tutt’altra risma: passano 5 minuti e Ghoulam regala a Bonucci un assist che il difensore bianconero è rapido a trasformare in gol, fulminando Reina con un potente destro al volo. La reazione del Napoli però è da applausi: dopo soli 4 minuti arriva il pareggio di Callejon, bravo a sfruttare un pregevole assist di Insigne a scavalcare la difesa, battendo Buffon al volo di piatto. È il momento migliore del Napoli, che dà la sensazione di potersela giocare: tuttavia Sarri cambia Insigne (platealmente contrario alla sostituzione) con un più difensivo Giaccherini e la Juventus guadagna di nuovo campo, anche grazie all’ingresso di Marchisio, molto più incisivo di Pjanic. La sorte premia i padroni di casa, con un altro errore di Ghoulam in disimpegno, seppur meno plateale: la respinta dell’algerino è indirizzata proprio al centro dell’area, dove Higuain si avventa con un sinistro che lascia immobile Reina e si insacca nell’angolino. La partita sostanzialmente finisce in quel momento, con un Napoli incapace di reagire per la seconda volta. Gli azzurri riescono però ad “estremizzarsi”: da un lato sfoggiano una prestazione anche migliore dell’anno scorso allo Stadium, dall’altro raddoppiano gli svarioni difensivi, portandoli a 2. Restano questi infatti il vizio di questa squadra, che si vede punire ogni qualvolta l’avversario è abbastanza bravo da sfruttare i puntuali svarioni difensivi, vedi Roma e Juventus.
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