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La Beata Maria Cristina di Savoia, Reginella Santa dei napoletani

Il 14 e il 15 Maggio è stato reso omaggio alla Regina attraverso uno spettacolo, nel cuore del centro storico di Napoli, alla Basilica di Santa Chiara: “Memorie di Regina. Maria Cristina di Savoia nello specchio del tempo”.

Lo spettacolo, scritto da Fulvia Serpico, è stato prodotto in una collaborazione tra la Biblioteca Francescana San Ludovico da Casoria, Progetto Sonora e BeTime e promosso dalla Provincia del SS. Cuore di Gesù dell’Ordine dei Frati Minori di Napoli.

L’evento ha coinvolto giovani talenti della musica, con la Sonora Chamber Orchestra e il Maestro Giuseppe Galiano, del teatro, con Francesca Morgante e Luana Martucci, e della danza, con Lucia Viglietti e Alessia Russo.

L’alternarsi della musica e della danza con la recitazione ha scandito le fasi della vita della Beata, in un ciclo vitale infinito, da fanciulla a Regina, da Regina a bambina, con l’esecuzione, verso la conclusione dello spettacolo, dell’Elogio Funebre scritto per Maria Cristina di Savoia.

L’attenzione è stata ingegnosamente reindirizzata tramite il passaggio di una rosa, che rappresentava il fiore raro per eccellenza ossia Maria Cristina, passata di mano in mano tra la narratrice, le ballerine e l’attrice che interpretavano la Regina, e dall’uso delle luci, chiare ed eteree nei momenti di fanciullezza e di speranza radicata nella fede, calde ed intense durante le esecuzioni musicali e i ricordi di vita della Beata.

L’affresco giottesco della Crocifissione ha scrutato dall’alto della Sala Maria Cristina la performance, quasi a testimoniare la profonda fede della Regina.
Gli abiti di scena, opera di Flavia Gemma Fusco e Gennaro Orientale Caputo, hanno creato l’impressione che Maria Cristina fosse rimasta congelata nel tempo, osservando il mondo e la città di Napoli che mutavano, in un’illusione che porta la stessa anima e lo stesso cuore del passato a meditare poi sul presente.

Le parole dei monologhi, infatti, sono oggi terribilmente attuali, in un mondo in cui dilaga l’indifferenza e la falsità, l’ingordigia dei ricchi davanti all’immensa povertà degli sfortunati. Il testo pone il quesito nella mente degli spettatori del perché, nonostante siano passati quasi due secoli, ben poco sia cambiato, le tragedie dilagano e il mondo si stia consumando, sfruttato da chi ha tutto.

La comparsa direttamente dalla platea della Regina ha catturato l’attenzione del pubblico e quando, a conclusione, ella stessa ha ripercorso i suoi passi per la navata, si è chiuso il sipario della narrativa, lasciando in scena solo la musica che ha continuato a riecheggiare nella sala.

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Emilia Della Rotonda

Da sempre appassionata di scrittura. Amante del mondo, della cultura e della creatività in tutte le sue forme. Studentessa di Lingue e culture comparate.

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