Sono 3.800 i paganti che hanno atteso e accolto all’Arena di Verona, Federico Buffa e Flavio Tranquillo per lo spettacolo inserito nel palinsesto del Festival della Bellezza dal titolo “Michael Jordan: The Last Air Dance”. Una conversazione tra quelle che forse sono le due voci che meglio avrebbero potuto raccontare quello che è stato molto probabilmente il più grande cestista di tutti i tempi. “Un danzatore acrobatico sul ritmo ipnotico di un palleggio”. Frasi che scaldano il cuore e raccontano la bellezza di quello che è stato molto di più di un semplice giocatore. Figura simbolo di una generazione rimasta nella leggenda, importando un modo di giocare e una mentalità che hanno fatto da spartiacque nel basket. Dove esiste ancora oggi un prima di Jordan e un dopo Jordan.
Durante lo spettacolo vengono narrati alcuni episodi che fanno parte della produzione Netflix sulle ultime due trionfali stagioni del campione ai Bulls (1997 e 1998). E l’emozione tocca vette importanti sapendo che a parlare e raccontare sono proprio Buffa e Tranquillo che a quelle Finals c’erano, allora telecronisti per TelePiù.
E ancora i grandi rivali, come Karl Malone, gli aneddoti di chi “non ci teneva a essere simpatico” e che si mostrava “geloso delle ciambelline alla cannella sul set di Space Jam”. Che un giorno decise di sostenere alcune organizzazioni impegnate per i diritti civili perché “Non posso più stare zitto”. Quello che faceva parte dei miti che, come ha concluso Tranquillo, “non c’è modo di fermare” e che “bisogna solo imparare a guardare e a farsi portare”.