Stramaccioni rivoluziona l’Inter, che scende in campo con una giovanissima squadra, guidata dai due senatori a centro della difesa Cambiasso e Samuel, in una partita senza pressioni.
I nerazzurri già qualificati, gli azeri non hanno più nulla in cui sperare se non nel risultato di prestigio a San Siro.
Partita non splendida per tutto il primo tempo, anche se i giovani di Stramaccioni, che li conosce benissimo perché guidati anche nella Primavera, sono ben ordinati e mostrano un approccio alla gara attento e di carattere. Il Baku sembra non essere sceso in campo, si gioca non a ritmi altissimi ma costantemente sotto la porta degli ospiti.
Al ‘9 il predominio si trasforma in goal, con Pereira che da sinistra crossa, liscio tripla in area, Livaja raccoglie sul secondo palo e segna comodamente. Tolta una spizzata di poco a lato di Samuel e alcune giocate in velocità di Coutinho, che sembra scartare i difensori un po’ improponibili del Baku come birilli, la partita arriva al riposo tranquilla sul risultato di 1-0
Nel secondo tempo Cassano entra al posto di Samuel e l’Inter inizia a spingere cercando di sfruttare l’imprevedibilità del barese, il quale spesso fa valere a sinistra il tasso tecnico che manca agli azeri servendo tante palle in profondità per gli inserimenti e creando la superiorità numerica col dribbling a rientrare.
Ma incredibilmente al ’53 è il Baku a segnare: fortuita azione sulla trequarti, con l’attaccante Pasa che esce dalle maglie della difesa, serve Sadigov in sovrapposizione, l’azero con un bel tiro d’esterno destro manda la palla all’incrocio dei pali. L’Inter reagisce immediatamente, ferita nell’orgoglio, e riesce subito a rimettere la testa avanti con una bella azione sull’asse Cassano –Nagatomo a sinistra, appena entrato: il giapponese crossa al centro e trova di nuovo Livaja pronto a insaccare di testa, grazie alla complicità del portiere avversario che esce male dai pali. È 2-1.
Inter prova a divertirsi e a chiudere la partita, sfiorando il goal va per due volte. Al ’73, su azione da calcio d’angolo il pallone arriva a Cambiasso che dribbla il portiere, assist per Livaja che incredibilmente a porta vuota centra il difensore appostato sulla linea. La palla sembra entrare ma per gli arbitri non è goal.
Ancora i nerazzurri, che sembrano suonare la carica, beccano una traversa sempre sulla corsia Cassano Nagatomo, ma il giapponese vede il suo tiro stamparsi sulla traversa. L’Inter può anche recriminare per un rigore clamoroso non fischiato per il calcione inferto barese in area con arbitro a due metri.
Ma arriva l’inaspettato all’88, perché sugli sviluppi di un’azione sulla trequarti (centrocampo dell’Inter un po’ molle), sul tiro di Bertucci mal respinto dal baby portiere nerazzurro c’è il tapin vincente di Canales. È 2-2 tutto di inesperienza. Peccato solo per la cantera interista che avrebbe meritato nettamente la vittoria sula mediocre squadra dell’Azerbaijian.
Inter ai sedicesimi di finale come seconda, primo è il Rubin Kazan che pareggia con il Partizan. La compagine nerazurra se la vedrà o con una delle prime nei gironi o con una “retrocessa” dalla Champions, tra cui il Chelsea dell’ex allenatore Benitez.
Giancarlo Manzi