La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 18 anni di carcere, per associazione camorristica e avvelenamento di acque, per l’imprenditore dei rifiuti Cipriano Chianese, ritenuto tra gli ideatori, per conto del clan dei Casalesi, del sistema delle ecomafie e dello smaltimento illecito dei rifiuti.
Chianese (difeso dagli avvocati Giuseppe Stellato e Alfredo Gaito) è stato riconosciuto responsabile del disastro ambientale della discarica Resit di Giugliano in Campania (Napoli), un impianto nel quale vennero fatti confluire con la regia della camorra rifiuti di provenienza lecita e illecita, in assenza di adeguate misure di controllo, determinando alla fine una situazione di gravissimo danno ambientale sul territorio.
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