Le torri di Guaiferio. Salernum: strutture dello spazio antropico (pp. 176, euro 20,00) di Mario Dell’Acqua è una novità Marlin editore, la casa editrice fondata da Tommaso e Sante Avagliano, nelle librerie e store online dal 3 febbraio 2022.
Scritto da un architetto, studioso e già docente di Progettazione Architettonica (Università Federico II di Napoli), “Le torri di Guaiferio” è un testo innovativo, corredato di significativi disegni e immagini, che indaga in modo approfondito sul fascino antico di Salerno. Un affascinante viaggio nel tempo e nello spazio frutto di una lunga ricerca.
«Una città che, nonostante le ferite del tempo, mostra, nell’aspetto contraddittorio e suggestivo, spazialità derivate da preesistenze antiche: dalla contenuta maestà delle architetture medioevali ai registri colorati delle ristrutturazioni settecentesche. Si spiega così anche l’ambiguità della copertina di questo libro che propone la sovrapposizione di due momenti fondanti della forma urbana, distinti e distanti nel tempo e nello spazio», sottolinea Mario Dell’Acqua.
L’attraversamento di questa complessità si compie con una lettura del centro storico di Salerno in tre momenti: “La forma della città”; “La città e il sacro”; “La metamorfosi della città”. La ricerca ha trovato il suo compimento nel superamento delle antiche immagini simboliche della città e delle piante a proiezione urbanistica di matrice catastale, proponendo il disegno dei piani terra di tutti gli edifici all’interno del perimetro del Centro Storico.
Dedicato alla memoria di Tommaso Avagliano, “editore colto”, e con una citazione in esergo di Italo Calvino da Le città invisibili, il libro è introdotto dal commento del sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli: «Presento con particolare orgoglio questa pubblicazione di Mario Dell’Acqua, al quale esprimo la gratitudine mia personale e della Civica Amministrazione. Le pagine de Le Torri di Guaiferio descrivono una città che, già ricca di evidenze monumentali diffuse e di un passato leggendario, va rafforzando la sua identità con attenzione alla storia e con eventi culturali incentrati nel nucleo antico. (…) Dell’Acqua ha dedicato a questa sua opera preziose energie, che saranno apprezzate dal lettore per la scrittura elegante e coinvolgente e, ne sono certo, riuscirà a cogliere l’attenzione tanto degli studiosi più attenti quanto dei lettori semplicemente appassionati di Salerno e della sua storia. È una lettura che raccomando ai miei concittadini e in particolare alle nuove generazioni. La conoscenza approfondita del passato rappresenta un tassello fondamentale per la costruzione dell’identità civica.»
Un lavoro complesso e raffinato che si è alimentato di importanti collaborazioni. Tra i tanti scambi, l’autore menziona «la qualità della collaborazione dell’architetto Roberto Rossomando che, con la sua straordinaria perizia nell’elaborazione digitale dei disegni, ha reso possibile la costruzione della mappa del centro storico e delle illustrazioni a corredo del libro. Un merito va ad Anna Bonavita, attenta archivista di tutti i miei appunti e disegni che si sono accumulati negli anni. Ma affinché gli appunti e i disegni prendessero forma hanno avuto bisogno della fiducia e della dedizione dell’architetta Carla Portolano, che con affettuoso incoraggiamento ha sostenuto la mia fatica rileggendo e correggendo le bozze. Senza la loro disinteressata e puntuale collaborazione, non sarei stato in grado di condurre a termine la mia difficile navigazione tra le parole e le immagini», evidenzia Mario Dell’Acqua.
Dall’introduzione
«(…) La città di Salerno non avrà una pianta topografica fino al XIX sec. E fino ad allora sarà rappresentata da una immagine simbolica, prospettica e non planimetrica, secondo la consuetudine della rappresentazione delle città di mare. Non sarà rappresentata dalla cerchia planimetrica delle mura ma da una forma triangolare prospettica disegnata per la prima volta sul conio di Gisulfo II nel X sec. e reiterata da Pietro da Eboli nel Liber ad honorem Augusti. La città viene disegnata alla base del cono della collina, schiacciata in un triangolo con il castello nel vertice in alto. L’immagine, con riferimento alla collina, sarà descritta dal Boccaccio nel Decameron, dal Foscolo nella Ricciarda; con riferimento all’articolazione urbana da Masuccio Salernitano nel Novellino. La pianta della città, che con il primato della geometria ha permesso di superare i modelli letterari e le immagini simboliche, viene realizzata dopo l’unità d’Italia, in età così tarda da non registrare la cerchia delle mura ormai fagocitate dagli ampliamenti. (…)».
L’autore
Mario Dell’Acqua, già docente di Progettazione Architettonica presso l’Università Federico II di Napoli, ha partecipato attivamente al dibattito sul “Riuso Urbano” con ricerche, interventi a convegni e pubblicazioni, tra cui: Una politica urbanistica per Salerno: gli interventi nel Centro Storico, in AA.VV., Il Riuso Urbano (P.E.G., Milano 1980); Morfologia urbana e tipologia edilizia, in Guida alla storia di Salerno (Laveglia, Salerno 1982); Considerazioni sulle trasformazioni urbane nel XVII sec., in Il barocco a Salerno (FAI, Salerno 1982); Palazzo Fruscione: appunti da un cantiere di restauro (Plectica, Salerno 2013); La salita delle Croci. Salernum: strutture dello spazio antropico 1 (Marlin, Cava de’ Tirreni 2016); Note sul paesaggio storico, in Storia di Salerno vol. I, (D’Amato, S. Egidio Montalbino 2020). Inoltre, per l’attività sperimentale a Salerno, ha curato la realizzazione del P.E.E.P. Fornelle, il restauro del Castello e, nel Centro Storico, il restauro di S. Pietro a Corte, del Convento di S. Maria delle Grazie (Pia Casa di Ricovero), del Conservatorio A.G.P.M in via dei Canali, di Palazzo Pinto e di Palazzo Fruscione.