La compassione nei videogiochi

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La compassione nei videogiochi

Undertale, il gioco che sensibilizza contro la violenza ed insegna a conoscere il diverso.

di Emilia Della Rotonda.

Nell’opinione comune, i videogiochi sono considerati fonte di comportamenti aggressivi e sconsiderati, collegamento che risulta automatico dato che i videogames più universalmente noti hanno reso parte integrante dell’esperienza di gioco dinamiche violente. Si attribuisce ai videogiochi e alla loro possibilità di ricominciare con nuove vite dopo un GAME OVER anche la spericolatezza tante volte incosciente dei giovani.
Molti vedono quindi i videogiochi come qualcosa di pericoloso che modella le nuove generazioni, desensibilizzandole alla realtà.

Un gioco che invece sconvolge questa percezione dei videogames e potrebbe quindi aprire nuove frontiere nell’intrattenimento videoludico è Undertale, videogioco indipendente pubblicato nel 2015, che ha velocemente fatto parlare di sé per le sue dinamiche inusuali. Il giocatore deve infatti scegliere tra il giocare combattendo i nemici che si trova dinnanzi e la possibilità di stringere invece amicizia con i mostri dalle personalità umane.

È facile finire il gioco eliminando tutti gli avversari, ma la vera sfida, raggiungendo così il vero finale, è completare il gioco esercitando un atto semplice: la compassione.

I mostri che il giocatore incontra nella sua avventura possono essere infatti risparmiati, mostrando quindi pietà, dopo averli resi meno aggressivi attraverso azioni, come parlare o incoraggiare, al posto dell’usuale combattimento.

Un ulteriore elemento ingannatore del gioco è rappresentato dagli EXP, che normalmente vengono identificati con punti esperienza ma che, in questo caso, sono punti esecuzione, statistica che quantifica quanto dolore si è inflitto agli altri, come viene spiegato solo alla fine del gioco. Questo valore è affiancato da un altro, LOVE, che misura il livello di violenza, ovvero la capacità che qualcuno ha di ferire qualcun altro; più si fa male agli altri e più facile diventa distanziarsi dal dolore causato e quindi ferire nuovamente.
Il gioco è un’interessante metafora sugli scontri basati sulla diversità apparente, quindi mostruosa, dove però l’estraneo non è così spaventoso se ci si prende il tempo di comprenderlo. Inoltre denuncia il rischio di desensibilizzarsi dinnanzi alla violenza e alle sue conseguenze.

Per il suo essere spunto di riflessione e compassione per il diverso, Undertale è stato persino regalato dallo youtuber Matthew Patrick (aka MatPat) a Papa Francesco durante un incontro nel 2016, anno della misericordia, sul ruolo di Internet come strumento di pacificazione e dialogo.